Dirigente Lega Nord pubblica foto su Facebook e scatena la polemica

La Lega Nord di nuovo sotto accusa per questioni razziste. Questa volta a far parlare di sé è stato uno dei dirigenti del partito Fabio Rainieri, segretario in Emilia Romagna ed ex deputato, reo di aver postato su Facebook un fotomontaggio a dir poco imbarazzante: l’immagine ritraeva una donna di colore con la testa di una scimmia (e già di per sè non sarebbe comunque appropriato) seduta presso il banco dove prendono posto i ministri. Inutile dire che la foto ha fatto pensare a un ennesimo attacco contro il ministro Cecile Kyenge.

Ranieri ha dichiarato di non amministrare personalmente la pagina del social network e di aver rimosso la foto incriminata. Scuse comunque non pervenute. Si perchè il dirigente ha ribadito più volte che non c’è alcun riferimento alla Kyenge, minacciando querele al ilfattoquotidiano.it e ad altri giornalisti, nonostante il fotomontaggio sia palese a chiunque. E poi chi non ricorda la delicatezza e il colpo di genio di Calderoli che quest’estate definì il ministro somigliante a un orango?

I signori della Lega non sono nuovi a queste “provocazioni” e per fortuna qualcuno se le ricorda. Il fatto è che oltre ad essere una cosa imbarazzante, avviene in un momento in cui le decisioni dei politici sono sotto l’attenzione di tutti e quei tutti sono gli elettori frustrati e frustati che attendono riforme e cambiamenti di rotta. Il razzismo l’abbiamo colto, la provocazione che poi provocazione non è ma solo voglia di offendere, colta anche quella ma inizia ad essere anche noioso. Così come l’atteggiamento di sfida del dirigente sfrontato di turno che minaccia querele, nonostante nella presentazione della foto comparisse la scritta “Indovinate chi è???“.

E comunque di base ristagna sempre l’ignoranza. Forse dovremmo ricordare al segretario leghista dell’Emilia che l’uomo deriva dalle scimmie? Lo si studia fin da bambini. Le provocazioni servono per creare un dibattito, aumentare il livello di attenzione su un argomento, usare le parole per crearne altre. Che dibattito si è creato? E l’attenzione a cosa doveva rivolgersi? Parole ne sono nate effettivamente, ma solo per mettere a tacere quelle inutili a cornice del fotomontaggio.

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