Bella, bellissima ma storta. La Torre di Pisa è tra i monumenti più affascinanti e conosciuti dell’immenso patrimonio artistico italiano. Ad attrarre turisti da ogni parte del mondo non è solo il suo elegante stile architettonico ma la caratteristica e singolare inclinazione, per la quale è stata ribattezzata la “Torre Pendente”.
«Evviva la torre di Pisa che pende, che pende, e mai non vien giù» recita una celebre filastrocca. Ma se un giorno la Torre di Pisa non pendesse più? Un’ipotesi più che probabile. A dichiararlo al quotidiano britannico Daily Mail, è il direttore tecnico dell’Opera primaziale pisana, Giuseppe Bentivoglio. “La Torre è in movimento – spiega Bentivoglio -. Si va raddrizzando verso nord. Tra il 2001 e il 2013 ha recuperato 2,5 cm”. Ma c’è di più. Secondo gli ingegneri, la torre potrebbe rimanere sostanzialmente ferma e in sicurezza per altri due o tre secoli.
“Il raddrizzamento non è un miracolo” leggiamo nel Daily Mail, ma l’effetto a lungo termine di un progetto di restauro di alta ingegneria durato undici anni, dal 1990 al 2001. Nei secoli la pendenza della torre campanaria ha attratto la curiosità di numerosi esperti, interessati a trovare una soluzione efficace al problema e negli anni sono stati molti i tentativi di stabilizzazione della struttura; quello decisivo si deve a Michele Jamiolkowski, docente del Politecnico di Torino. L’intervento, in più fasi, ha previsto inizialmente un rinforzamento della base, con la posa temporanea di oltre settecento tonnellate di materiale, tra tiranti in acciaio, contrappesi di piombo, cerchiature in calcestruzzo, e in un secondo momento una complessa opera di sottoescavazione, con l’asportazione controllata del terreno sottostante sotto la parte opposta alla pendenza e il prosciugamento della falda acquifera sotterranea, per creare così un abbassamento e correggerne la pendenza naturale. Di fatto, lo strapiombo è passato da 4,5 metri (ovvero circa 4,5 gradi) a 3,97 metri.
La Torre di Pisa svetta con i suoi 56 metri di altezza nel suggestivo complesso monumentale di Piazza dei Miracoli (tra i 49 siti italiani considerati patrimonio dell’umanità dall’UNESCO) che comprende anche la Cattedrale di Santa Maria Maggiore, il Battistero e il Camposanto. La sua costruzione avvenne in tre diversi momenti, nell’arco di due secoli, tra il XII e il XIV secolo, ad opera di altrettanti tre architetti. A dare inizio all’edificazione, nel 1173, secondo gli studiosi, fu Bonanno Pisano che si fermò dopo appena dodici anni (1185) quando, arrivando al terzo piano, iniziarono a verificarsi i primi segni di cedimento del terreno argilloso e sabbioso su cui erano state poste le fondamenta, con conseguente inclinazione della torre.
La costruzione fu ripresa nel 1275 dall’architetto Giovanni Di Simone, che proseguì i lavori dando alla struttura una curvatura opposta alla pendenza, e portata a termine solo nel 1350 con l’intervento di Tommaso Pisano che ultimò la torre, aggiungendo la cella campanaria. A pianta circolare, costruita in otto piani, con una scala di 293 gradini che culmina all’ultima loggetta da cui è possibile accedere alle celle campanarie, la Torre di Pisa riprende il motivo romanico-pisanico della facciata della Cattedrale, di cui è campanile, con una decorazione del pianto terreno ad archi ciechi su semicolonne, a cui si sovrappongono sei ordini di logge aperte ad archi su colonnine classicheggianti.