“Goodbye Sticky. Hello Ara.” È così che Motorola intitola l’articolo pubblicato sul suo blog ufficiale per introdurre al pubblico il nuovo progetto di smartphone modulare.
Il Project Ara, che ha preso il via circa un anno fa, nasce dal desiderio di offrire ai consumatori il massimo della personalizzazione in fatto di hardware, trasformando in realtà l’ingegnosa idea dei Phonebloks del designer olandese Dave Hakkens.
Motorola sta collaborando proprio con Hakkens allo scopo di creare le condizioni necessarie allo sviluppo di una rete di produzione e offerta di singoli componenti hardware necessari per costruire uno smartphone.
Come si può già immaginare, questi futuri cellulari saranno il risultato di un assemblaggio di più parti scelte a seconda dei nostri gusti, bisogni e necessità. Come afferma Paul Eremenko del Project Ara “Vogliamo darvi il potere di decidere che cosa fa il vostro telefono, come appare, di che cosa è fatto, quanto costa e quanto tempo lo terrete”.
Proprio come se fossero dei pezzi di Lego, i consumatori saranno liberi di scegliere la qualità di schermo desiderata, la fotocamera migliore e altre componenti hardware senza vincoli di produttore.
Il terminale sarà composto da un corpo centrale, detto endoscheletro, sul quale verranno poi aggiunti vari moduli quali la tastiera, la batteria, il GPS e così via.
Un progetto interessante soprattutto in una società altamente consumista come la nostra in cui ogni anno vengono lanciati nel mercato smartphone sempre nuovi che si differenziano dai vecchi solo per alcune piccole caratteristiche. Ciò che Project Ara permetterà è quindi la possibilità di sostituire esclusivamente il componente hardware interessato sul terminale di base, evitando perciò di comprare interamente un nuovo telefono e riducendo così anche la spesa e i rifiuti.