Piuttosto di frequente siamo abituati a sentire l’espressione “largo ai giovani”. Campi di applicazione: la politica, il lavoro, lo sport, per citare i più ricorrenti. L’elenco in effetti potrebbe continuare. Tuttavia, in ambito musicale a tenere banco risultano più spesso le acclamate grandi glorie del passato, ancora in grado di dimostrare la loro longevità e al tempo stesso di lanciare messaggi sempre attuali.
Tra i vari nomi della musica italiana, Renato Zero torna protagonista da oggi con il disco “Amo-capitolo II”. Si tratta della seconda tappa di un percorso discografico ripreso a Marzo 2013 con Amo-capitolo I, album che ha segnato il ritorno del cantante romano dopo quasi quattro anni di assenza. I due capitoli, seppur distanziati da sette mesi, sono nati nello stesso periodo, entrambi frutto di un lavoro diviso fra Roma, Genova, Bologna e Londra.
Si dovrà attendere il 26 Dicembre per la chiusura di questa trilogia con il raffinato cofanetto intitolato “Capitolo III” e accompagnato da stampe, poster e racconti dei brani inclusi nei precedenti dischi.
In attesa dei prossimi mesi, non resta ora che concentrarsi su “Amo-capitolo II, a detta dello stesso Zero opera pensata particolarmente per i giovani. Troppe difficoltà per affermarsi (o per non soccombere) al giorno d’oggi, soprattutto nel mondo musicale, dove l’unica via del successo paiono essere solo i talent show. Emblematica in questo senso la canzone “L’eterno ultimo”, testimonianza del fatto che anche per il più umile può esserci la giusta occasione. E se questo viene detto da un certo Renato Fiacchini, salito alla ribalta come Zero in Italia e all’estero, allora, forse è possibile credergli.