160 anni di storia dell’industria italiana, dal lavoro nelle officine, all’invenzione del treno, il primo simbolo della rivoluzione industriale, all’arrivo dell’automobile negli anni ’60, fino all’odierna automazione. È questo, in breve, ciò che la mostra genovese “Scatti d’industria” racchiuderà e metterà in mostra per i suoi visitatori, a partire da oggi, per un intero mese, fino al 30 novembre prossimo presso il Palazzo Ducale.
Si tratta di una mostra fotografica che comprende centinaia di immagini messe a disposizione dalla Fototeca della Fondazione Ansaldo , gruppo dedicato ai temi della cultura economica, d’impresa e del lavoro e che vanta una collezione di oltre 400mila fotografie industriali.
Come si può leggere dalle parole di presentazione sul sito ufficiale della Fondazione, essa “si colloca idealmente tra il mondo della cultura e il mondo dell’impresa, nel convincimento che progresso civile e sviluppo economico possano generare un rapporto sinergico capace di accrescere la competitività delle imprese e, insieme, la qualità della vita delle comunità”.
Ed è lo stesso obiettivo della mostra di Palazzo Ducale, che non si rivolge solamente agli “addetti ai lavori” o agli appassionati, ma vuole raggiungere un pubblico più vasto, fatto di curiosi, di amanti della storia e di chi di storia vuole saperne di più.
Ma come è organizzata la mostra? Per lasciare massima libertà al visitatore, essa è divisa sì per sezioni
che seguono un ordine cronologico ma non obbliga a seguire un percorso prestabilito: è possibile infatti scegliere il percorso breve che consiste in una serie di gigantografie in bianco e nero che ripercorrono la storia industriale dell’Italia dalla metà del diciannovesimo secolo ad oggi. Per chi vuole invece intrattenersi più a lungo ci sono varie attività da svolgere: nella sezione “Dall’originale al virtuale” ci si può intrattenere con le lavagne touch screen, ne “La città da scoprire” si usano le torce multimediali per girare nella città di Genova, si può entrare nell’antico Laboratorio do sciù Campostano o ripercorrere le vicende industriali attraverso le immagini delle postazioni interattive, all’interno di “Racconti industriali”.
Non è tutto, una caratteristica particolare rende unica la mostra: “Scatti d’industria” racchiude in sé non solo la storia delle macchine ma storie di persone: dalle colonie degli operai, alla vita sulla nave e quella degli emigranti. Insomma, un’iniziativa che vale la pena di conoscere di persona. Nel frattempo godetevi una piccola anteprima.