La Roma vola in campionato suonando la nona sinfonia stagionale in un campo ostico come quello del Friuli.
Direttore d’orchestra di questo splendido spartito è sicuramente Daniele De Rossi, il simbolo della rinascita dei giallorossi.
Orfana di Francesco Totti, che rimarrà fuori dai campi per un mesetto abbondante, la Roma ha trovato in Capitan Futuro il leader carismatico essenziale per garantire alla squadra di Rudi Garcia una guida necessaria per continuare a sognare un obiettivo che sarebbe storico per i giallorossi: lo scudetto.
E pensare che uno scenario simile era impensabile fino a qualche mese fa:Daniele mai era stato così vicino dal lasciare la capitale come quest’estate, complici le difficili stagioni disputate dalla Roma, culminate con il derby perso in Coppa Italia, De Rossi era spesso finito sul bancone degli imputati risultando uno dei giocatori più criticati da parte dei media e dei tifosi.
L’ultima stagione in particolare, vissuta ai margini con Zeman che gli preferiva inspiegabilmente Tachtsidis, poteva rappresentare lo strappo definitivo tra Daniele e l’ambiente romano.
Il Manchester United era arrivato ad offrire alla Roma 18 milioni di euro per portare alla corte di Moyes il forte centrocampista, ma invano.
Daniele ha infatti rispedito al mittente qualsiasi offerta, dimostrando un amore verso i colori giallorossi unico nel suo genere.
Paradossalmente pare che la scintilla, la più grande motivazione per la quale De Rossi non sia scappato da Roma, sia proprio la finale persa contro la Lazio in quel nefasto 26 maggio, perchè i campioni veri non gettano mai la spugna nei momenti di difficoltà.
Adesso eccolo qui Capitan Futuro, a pochi mesi di distanza, abile nel prendersi da protagonista quella rivincita verso chiunque abbia dubitato di lui nel corso degli anni, dimostrando l’importanza della tenacia nel sapersi rialzare nonostante una brutta caduta.
Parte del merito di questa straordinaria rinascita va dato comunque a Rudi Garcia, capace di riportare Daniele al centro della Roma sia dal punto di vista mentale che dal punto di vista tattico: re del centrocampo giallorosso, è assistito dalla potenza e dalla classe di Strootman, un giocatore che insieme a Daniele garantisce equilibrio ad una Roma che affida all’estro di Pjanic la regia delle svariate soluzioni offensive.
Il feeling tra il tecnico francese e De Rossi è stato da subito immediato sin dal ritiro estivo, dove si era capito che il centrocampista romano sarebbe stato uno dei leader di uno spogliatoio che contava parecchi elementi nuovi da integrare.
De Rossi ha accettato con piacere questo nuovo ruolo di guida come dimostrano le parole di elogio nei confronti del gruppo e di Boriello dopo la vittoria contro il Napoli, parole che evidenzano come un giocatore che pareva esser caduto in una crisi profonda possa ritrovare la stoffa dello splendido campione se stimolato dalla fiducia e da una stima incondizionata.
Chi sorride della “cura Garcia” è sicuramente Cesare Prandelli che, visto il mondiale brasiliano oramai alle porte, recupera un centrocampista importantissimo per la nazionale.
Più di chiunque altro possono tornare a sorridere i tifosi della Roma che possono vantare tra le proprie fila una delle ultime bandiere del calcio moderno, capace di rinunciare ai soldi offerti dalle sirene inglesi pur di continuare a rappresentare i colori giallorossi.
De Rossi, con 314 presenze all’attivo, infatti si appresta a superare, una leggenda come Giannini, diventando così il secondo calciatore più presente di sempre con la maglia della Roma, alle spalle solo dell’irraggiungibile Totti.
In attesa di vedere come proseguirà la stagione, ai tifosi resta quindi la certezza che “c’è un cuore che batte nel cuore di Roma”
..ed è quello di Capitan Futuro, più giallorosso che mai.