Il Presidente del Venezuela Nicolas Maduro ha annunciato la creazione del viceministero per la Suprema Felicità Sociale. Avrà il compito di organizzare e coordinare le “missioni sociali” volute dal suo predecessore Hugo Chavez. Si dovrà occupare, come spiegato da Maduro “dei vecchietti e delle vecchiette, dei bambini e delle bambine, che sono quanto vi è di più sublime e amabile per il popolo rivoluzionario.” Sottolineando inoltre che queste missioni fanno parte “della rivoluzione socialista, perché vanno al di là e trascendono i criteri dello Stato del benessere, che esiste nell’ambito del capitalismo”.
Lo scorso primo ottobre, Maduro ha fondato, sempre nel’ambito delle “missioni bolivariane”, l’Organo Superiore per la Difesa Popolare dell’Economia. Obiettivo specifico sarebbe quello di garantire la distribuzione dei prodotti di base nelle reti commerciali. Eppure dalla Banca Centrale fanno sapere, con un rapporto, che nella sola Caracas almeno 16 alimenti – come l’olio di semi, lo zucchero, la farina di frumento e il burro – registrano una “seria scarsità”, ossia superiore al 41%, che in alcuni casi raggiunge l’80%.
Con le “missioni bolivariane”, lanciate nel 2003 dall’allora presidente Chavez, quello che si intendeva fare era il rafforzamento della democrazia sociale rappresentativa e gli interventi riguardavano il blocco dei prezzi dei beni di prima necessità, la svalutazione competitiva della moneta nazionale, la nazionalizzazione dei pozzi petroliferi, il sequestro dei latifondi, l’uscita del Venezuela dal Fondo Monetario Internazionale e dalla Banca Mondiale e misure per combattere analfabetismo, malnutrizione, povertà, assistenza medica e medicinali gratuiti.
Sebbene i risultati positivi raggiunti dalle sue politiche sociali, la gestione chavista del potere è stata caratterizzata da un pesante controllo sugli organi di stampa nonchè sulle principali istituzioni democratiche nazionali, da una ripresa della crisi economica – causata da una mancata diversificazione produttiva e dalla pressoché totale dipendenza dalle esportazioni di greggio (circa il 90% del Pil nazionale) – e dalla riacutizzazione di fenomeni violenti e criminali nel paese.
Intanto non si placano le polemiche e l’ironia soprattutto sui social network. Infatti la grave crisi economica non risparmia il Venezuela e il quotidiano “La verdad” ha fatto sapere che Maduro avrebbe aumentato il suo tetto del bilancio per le spese personali del 570%, come riportato su repubblica.it.
Questo viceministero per la Suprema Felicità fa venire in mente, per certi aspetti, il ministro della paura di Antonio Albanese e, non fosse per il costo della carica, ci sarebbe davvero da sorridere. Premesso che la felicità è uno stato transitorio e mutevole, magari ciò che rende felice una persone non ne rende felice un’altra, forse basterebbe che i politici si limitassero a fare bene quello che dovrebbero per definizione fare. Risolvere i problemi della gente.