C’è tempo fino al 26 novembre per scoprire una delle mostre più interessanti di questo periodo, Ladies for human rights. Dopo il successo di Firenze approda al Must di Lecce la mostra di Marcello Reboani, curata da Melissa Proietti in collaborazione con il Rfk Center for Justice and Human Rights Europe.
Un’idea, quella di dedicare una rassegna alle Ladies che hanno lasciato il segno, nata nel 2004 dopo il boom che ebbe una mostra dello stesso Reboani dedicata a venti uomini influenti.
Ecco quindi finalmente realizzato il progetto di omaggiare le donne, quelle donne che si sono spese nella loro vita per la tutela dei diritti umani. Qual miglior modo per onorarle se non rappresentarle attraverso dei ritratti?
Da Audrey Hepburn a Aung San Suu Kyi, da Madre Teresa di Calcutta a Annie Lennox, passando per Lady Diana: tante personalità differenti accomunate, in quest’esposizione, da coraggio femminilità e forza, come ha dichiarato Melissa Proietti.
Ma al Must di Lecce gli spettatori potranno apprezzare un ritratto in più rispetto a Firenze, quando i volti erano diciotto. In questo caso si aggiunge quello di Malala Yousafzai, la studentessa pachistana vittima di un attentato per mano talebana, che è la più giovane da candidata al Nobel per la pace. Malala è l’unica under 20 presente insieme ad Anna Frank, a testimonianza anche della voglia di sensibilizzare gli studenti sul tema dei diritti umani.
Il progetto non è stato semplice da realizzare, soprattutto per la scelta delle protagoniste, come ha confermato Melissa Proietti : “La selezione delle Ladies ritratte, valutata con Marcello Reboani e l’Rfk Center Europe, promotore insieme a noi dell’iniziativa, non é stata semplice, poiché il XX secolo ha visto l’avvicendarsi di molte donne incredibili caratterizzate da una grande generosità d’animo e un grande coraggio nelle lotte quotidiane per tale scopo. Sono tante e molto spesso poco conosciute, poiché svolgono questo loro impegno in sordina”.
Un vero e proprio viaggio quello che condurrà gli spettatori tra i ritratti e come ogni viaggio che si rispetti ci vuole una soundtrack. La curatrice consiglia musica classica, ma per ricordare le donne coraggio, c’è da scommetterlo, qualsiasi colonna sonora sarà quella giusta.
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