L’eCommerce rivoluziona il mondo della moda

Scordate i negozi, scordate le commesse che gentilmente, o insistentemente a seconda dei punti di vista, vi accoglievano, scordate i camerini. Ora la moda è su internet: i negozi sono diventati pagine di siti e-commerce, le commesse scomparse e i camerini casa tua una volta che il prodotto è stato acquistato.

Questo è ciò che sta accadendo al mondo della moda rivoluzionato dal’eCommerce, sempre più presente e sempre più importante, crescendo nel primo semestre del 2013 del 25,5%. I dati sono stati raccolti da Human Highway per Netcomm, il Consorzio del commercio elettronico in Italia, e presentati durante il Digital Fashion, un evento che premia il connubio fra tecnologia e moda.

Secondo alcune ricerche si distinguono due varietà di clienti online di moda. Coloro che acquistano in maniera abituale dai siti di eCommerce, per un totale di 40,1 milioni di acquisti e una media a scontrino di 90 euro. Essi occupano l’86% delle transazioni totali. L’altra categoria riguarda chi acquista sporadicamente, raggiungendo 6,5 milioni di acquisti con scontrini in media da 100 euro. Entrambe le tipologie vengono chiamate eFashion Shopper, il miglior modo per descrivere questo fenomeno in grande crescita.

La moda che si rivolge all’e-commerce può sembrare una cosa negativa, come tutti quei prodotti che dalla vendita in negozio passano al commercio online, lasciando un po’ di malinconia ai nostalgici dei giri in centro nelle più grandi città. Naturalmente non è così drastica la situazione e può rivelarsi molto utile per le imprese di moda.

Ascoltando Gaetano Marzotto, presidente di Pitti Immagine, a capo dell’organizzazione delle più grandi manifestazioni fieristiche dell’industri della moda, l’eCommerce potrebbe aiutare a non delocalizzare la produzione. Grazie al commercio online infatti i clienti desiderano il prodotto che arrivi in fretta a casa loro, rendendo poco conveniente produrre in Cina o Vietnam, per esempio, se poi la merce non riesce ad arrivare in tempo, rivoluzionando così la distribuzione delle aziende tessili.

Per la prima volta si vede un modo per arrestare la delocalizzazione delle imprese tessili, sempre a caccia di costi più bassi di produzione per incrementare i profitti. Se l’eCommerce funziona, come si notano i cambiamenti già da adesso, i negozi si troveranno ad avere sempre meno richieste di merce e sempre più scorte in magazzino, in quanto i clienti acquisteranno online e non nel punto vendita. Per le imprese questo è un costo che non vogliono sostenere, preferendo tornare a produrre in Italia in modo da essere vicini alle richieste generate dell’e-commerce.

Nel frattempo nascono nuove professioni nel mondo del’abbigliamento, legate a questa accoppiata di internet e moda. Non sarà più una novità trovare un social media manager o community manager dato che la moda è sempre più influenzata dalla rete. Sarà utile anche poter contare su un esperto del sito di eCommerce, che avrà caratteristiche simili al vecchio retail manager, ma conoscenze di web design e seo.

L’eCommerce potrà essere davvero rivoluzionario per le imprese tessili al punto di farle tornare in Italia?

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