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Categorie: News

Il Qatar condanna a 15 anni di reclusione il poeta dissidente

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Michele Soliani

Amnesty International ha richiesto la scarcerazione di Mohammed Rashid al-Ajami, alias Mohamed Ibn al-Dheed, che ha ricevuto una condanna definitiva pari a 15 anni per aver scritto una poesia nella quale contestava duramente la famiglia reale. Arrestato nel 2011 e inizialmente condannato all’ergastolo, al-Ajami è stato accusato di insulti e alto tradimento verso la famiglia reale. L’insulto risiede nella poesia da lui scritta, dal titolo « poesia dei gelsomini».

Difficilmente il Qatar libererà l’oppositore. Freedom House, organizzazione non governativa statunitense, valuta il paese mediorientale con un punteggio, la scala parte da uno ( paese libero) a sette punti( paese non libero), pari cinque punti.

Il paese del Golfo non è stato in alcun modo coinvolto nella primavera araba, quindi non ha subito le pesanti conseguenze economiche che hanno invece dovuto subire gli altri stati. La banca inglese Hsbc ha calcolato i danni di questa rivolta corrispondenti a una cifra che si aggira sui 800 miliardi di dollari.
«Quasi tre anni dopo, il costo economico e umano della primavera araba continua ad aumentare. Negli stati post rivoluzionari l’impatto è evidente: il valore delle perdite sarà superiore a 800 miliardi di dollari entro alla fine del prossimo anno» si legge nel rapporto dell’istituto bancario inglese.

Il PIL dei paesi coinvolti crollerà probabilmente, sempre secondo tali stime, del 35% rispetto a quanto previsto in caso di una mancata rivolta in tali nazioni.
Restano solo le conclusioni da fare. La primavera araba ricorda su molti aspetti la Primavera di Praga. In Egitto questa ormai si è conclusa con il ritorno al potere dei militari e la messa al bando dei Fratelli Mussulmani; la Libia, principale teatro e luogo di una vera e propria guerra civile, si ritrova ad essere un paese nella totale anarchia; la Siria resta ancora il teatro di battaglia di una sanguinosa guerra civile mentre lo Yemen è rimasto lo stesso paese precedente alla rivolta.

In Qatar è reato l’offesa al Capo di Stato. A riguardo anche il nostro paese prevede severe pene per tutti coloro che compiono vilipendio all’articolo 278 del Codice Penale. Questo infatti afferma che: « Chiunque offende l’onore o il prestigio del Presidente della Repubblica, è punito con la reclusione da uno a cinque anni».
Mohammed Rashid al-Ajami è protagonista nonché vittima della Primavera Araba. Da una parte troviamo la sua volontà nel contestare l’assenza di democrazia nei paesi mediorientali ma dall’altra vi è una persona che ha comunque commesso un reato, reato del resto previsto in molti paesi.

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Michele Soliani