Armi costruite con stampanti 3D, un rischio concreto per tutti

Pistole in grado di uccidere, vere e proprie armi fatte in casa: ecco la nuova frontiera della stampa 3D. Attraverso l’utilizzo di stampanti tridimensionali sta prendendo piede in America e soprattutto in Europa il fenomeno delle armi da fuoco che riescono a sfuggire ai metal detector e ai controlli, in quanto costruite in plastica e altri materiali.

La pistola costruita con la stampante può arrivare senza grandi problemi in un aeroporto, in uno stadio o in un qualsiasi luogo affollato.
Negli ultimi mesi sono stati centinaia i casi di sequestri, ma il fenomeno sembra essere in fase di crescita esponenziale e difficilmente sarà possibile controllarlo.

Cody Wilson, uno studente del Texas, ha messo online tutti i modelli di armi che lui stesso ha progettato con una stampante 3D: sono state centinaia di migliaia le persone che hanno scaricato i file prima che le autorità li bloccassero.
E questo è solo uno dei tanti casi di diffusione di progetti per la costruzione di strumenti bellici: video, file e immagini di tutorial vengono messi ogni giorno online e le autorità faticano a limitarne la diffusione. Su youtube circolano da diversi mesi video che mostrano questi strumenti in azione.

Con la diffusione delle stampanti 3D si potrà infatti costruire qualsiasi tipo di oggetto e se è vero che questo avrà un impatto molto positivo sulla società, uno dei fattori di maggiore rischio è l’utilizzo sbagliato del dispositivo tecnologico.
È infatti un’incognita, sia per le autorità che per i cittadini, la ripercussione che questo fenomeno potrà avere sulla sicurezza.

Intanto da test effettuati in Austria, Germania e Danimarca continuano ad arrivare conferme riguardo alla forza letale delle pistole fatte in casa, e in Israele e Francia due giornalisti che volevano testare la sicurezza sono riusciti ad entrare armati rispettivamente in Parlamento e su un Eurostar pieno di persone, senza il benché minimo controllo.
Le autorità competenti dovranno trovare a breve una soluzione per la sicurezza, ma l’impresa sembra davvero ardua, visti i progressi fatti delle stampanti 3D e dall’altra parte le contromisure non all’altezza prese sino ad ora.

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