“El pibe de oro” torna a far parlare di se per l’ennesima volta. La sua storia con l’Italia continua, ma non come ci aveva abituati, tra grandi giocate e splendidi colpi di genio. Stavolta il nome di Diego Armando Maradona riecheggia negli ambienti meno vicini al mondo del calcio, l’ex calciatore partenopeo oggi si smarca dal fisco e da Equitalia, segnando di fatto una delle più ridicole barzellette nazionali.
Non senza dubbio per la portata del problema, perché ad ogni Maradona corrispondono migliaia di cittadini italiani che lavorano e pagano regolarmente le tasse. Come spesso accade però in Italia a Maradona lo si è messo sulla croce per ragioni morali, banalizzando il reale problema. Senza poi dimenticare che gli ultimi trascorsi politici, non consentono alla nostra politica di muovere un’accusa di questo tipo.
Ma chi oggi comanda non si è lasciato scappare l’occasione per sfuggire ad una vera e propria tenaglia che negli ultimi tempi li aveva messi all’angolo della responsabilità. L’offensiva a Maradona è stata, casualmente , portata avanti da una coalizione formata da Fassina e Brunetta, politici che da mesi oramai sono in contrasto ma che davanti alla possibilità di uno scarico di responsabilità non hanno saputo tirarsi indietro.
Anche il premier Letta ha detto la sua, : “Non mi è piaciuto per niente. Chi paga le tasse va rispettato e sono gli italiani onesti, mentre in molti, come Maradona, fanno il gesto dell’ombrello”. Dalle parole del presidente del consiglio forse sarebbe opportuno trarre un’altra deduzione, dovrebbe essere quel “in molti” a preoccupare, senza nulla togliere al lavoro di Equitalia che sta cercando di compiere una difficilissima operazione come quella di prelevare il presunto debito al calciatore di Buenos Aires.
Le opinioni a riguardo sono contrastanti, prima quella del viceministro all’Economia Stefano Fassina, molto severo infatti ha accusato Maradona di aver commesso un gesto da miserabile. Ha poi confermato che i funzionari di Equitalia hanno notificato nei giorni scorsi a Maradona un avviso di mora da oltre 39 milioni di euro. Chiude il ministro con parole al veleno: ”Farebbe bene a imparare a rispettare le leggi”. Più morbido il giornalista Gianni Minà: “Dai politici solo demagogia, Brunetta in realtà voleva attaccare Fabio Fazio. Quanto ai compensi Rai non so, so solo che Diego sta ancora aspettando quelli per tre puntate di ‘Ballando'”.