A calare il sipario sull’ottava giornata di Serie A è Torino-Inter, partita rocambolesca e ricca di gol. Un’Inter obbligata a rispondere dopo la sconfitta in casa contro la Roma e il pareggio esterno rimediato contro il Cagliari, mentre il Torino cerca di migliorare la propria posizione in classifica e accaparrarsi tre punti fondamentali in chiave salvezza.
Mazzarri si affida a un 3-4-2-1 che, questa volta, non dà grande spazio alle giocate sugli esterni di Nagatomo e Jonathan, ma tende spesso a sfruttare il gioco centrale, con Guarin e Taider principali portatori di palla. Ventura, dal canto suo, opta per un 3-1-4-2 che spesso diventa 3-5-2, con l’abbassamento di Pasquale e D’ambrosio e l’impiego di Cerci come esterno offensivo, sfruttando le evidenti debolezze che ha spesso avuto l’Inter sulle corsie, problemi che con Mazzarri sembrano essersi in parte aggiustati.
Parte forte il Torino, parte forte il suo giocatore chiave: Alessio Cerci. Inizia, infatti, a ritmi elevatissimi la partita dell’ex Fiorentina, che dopo aver mandato a spasso la difesa nerazzurra, si procura un calcio di rigore, causando l’espulsione di Handanovic e condannando l’Inter all’inferiorità numerica per gran parte del match. Lo stesso Cerci, presentatosi dal dischetto, perde il duello con il neo-entrato Carrizo che gli para il tiro. L’Inter sembra spaesata e confusa e il Torino ne approfitta su un’azione tutta di prima che si sviluppa sull’asse Cerci-Barreto-Farnerud, con quest’ultimo che insacca segnando il suo primo gol in Serie A. La reazione dell’Inter è feroce e immediata. Padelli esce male su Ranocchia e Guarin a porta vuota pareggia i conti all’ultimo minuto del primo tempo.
Nella ripresa le due compagini si affrontano senza che nessuna delle due riesca a prevalere sull’altra, ma il Torino per un attimo riesce ad avere la meglio con Immobile, che segna il 2-1. Neanche un minuto dopo, Taider scodella al centro dell’area granata, dove Palacio sfrutta l’ennesimo errore di Padelli. Entra Belfodil per l’Inter che, dopo una bella azione personale, serve Palacio al centro dell’area e permette all’Inter di ribaltare la partita. Il Toro accusa il colpo, ma non demorde e, quando nessuno ci sperava più, Bellomo ristabilisce la parità e mette il sigillo sul 3-3 finale, con una punizione da lontano che coglie impreparato Carrizo, croce e delizia dei nerazzurri.
L’Inter è sfortunata e costretta a sudare le fatidiche sette camicie contro un Torino ordinato e offensivo, autore di un buon gioco. I nerazzurri si presentano dunque con un pareggio al nuovo presidente Thohir che, vista la prova di carattere dei suoi, in 10 per gran parte del match e in vantaggio fino all’ultimo minuto, può in parte sorridere.