Le statistiche parlano chiaro: i giovani stanno imparando a mangiare.
Al XV Corso Nazionale ADI (Associazione di Dietetica e Nutrizione clinica) il dato emergente è che il 66% dei giovani tra i 16 e i 34 anni è normopeso.
Poco importa se lo facciano per l’estetica ancora prima che per la salute, quello che conta è che il consumo di junk food e del relativo stile di vita poco sano che sfocia inevitabilmente nell’obesità, sta gradatamente per essere soppiantato da un’alimentazione più sana.
Complici gli stimoli televisivi, che mettono sotto gli occhi di tutti le conseguenze di un comportamento alimentare poco virtuoso, e le numerose trasmissioni salutiste che propongono sempre nuovi accattivanti modi di mangiare bene, i dati riportano una sensibile diminuzione dell’obesità giovanile.
Essere il cicciottello simpatico della compagnia non è per niente “cool” e sono passati da tempo gli anni in cui “florido” (per non dire grasso) era sinonimo di salute.
La società di oggi ci vuole se non magri, sicuramente in forma, dove per forma si intende uno stato di benessere dove il peso normale va a braccetto con l’attività fisica e sportiva, complice fondamentale del normopeso.
Trovare l’equilibrio tra i due eccessi di peso, al rialzo e al ribasso, non è affatto semplice, ma la dieta mediterranea ricca di fibre, frutta, verdura, carboidrati “sani” e pochi grassi, continua il suo ruolo di regina incontrastata nei modelli di alimentazione virtuosa.
Educare le nuove generazioni a un approccio sano all’alimentazione e allo sport è un’ottima premessa per garantire loro un futuro sano e in forma. Ora bisogna solo continuare così. E prendere esempio.