Quella contro il fumo è una lotta a tutti gli effetti. Un conflitto in cui il fumatore non combatte da solo contro la propria dipendenza, ma viene aiutato spesso indirettamente, al fine di salvaguardare la sua salute e la vita stessa, consumata, respiro dopo respiro. L’Unione Europea è coinvolta nella lotta, al fine di ridurre il crescente numero di vittime causate dal fumo, sia esso attivo o passivo. Il nemico principale però non è limitato all’eccessivo consumo di sigarette. Dietro, niente di nuovo: i soliti interessi, il mercato e la filiera di tabacco. I capitali in gioco e le vite umane, pesate sulla stessa bilancia.
Le vecchie avvertenze illustrate sui pacchetti di sigarette per dissuadere dal consumo di tabacco, che hanno incentivato i tentativi di smettere o diminuire il consumo non bastano più. Nonostante l’efficacia dimostrata grazie alla sensibilizzazione della popolazione mondiale non scolarizzata rispetto ai danni provocati dal fumo, si passa a un livello successivo. Non solo a lungo andare verrà istituito il divieto di commercializzare sigarette aromatizzate, pacchetti “slim” e quelli contenenti meno di venti sigarette, ma si procederà anche a un loro restyling. Compariranno infatti accanto alle avvertenze, immagini shock, con il compito di mostrare realmente i rischi legati al tabagismo.
Non ci si rende conto di quello che succede in profondità, fino a quando non se ne vedono gli effetti in superficie. Sono in molti però ad opporsi a questa nuova misura, considerandola sensazionalistica e di scarsa efficacia, propensa inoltre a limitare la libera scelta del consumatore. Gli studi però dimostrano chiaramente come l’impiego di immagini renda il pacchetto di sigarette molto meno attraente agli occhi del consumatore, soprattutto ai giovani, particolarmente sensibili al mondo delle immagini e delle marche. Polmoni neri, bocche sfatte e grotteschi tumori alla gola occuperanno oltre metà della superficie, con il fine di scoraggiare i fumatori, motivarli a prendere coscienza dei rischi e influenzarne il comportamento verso l’abbandono di questo terribile vizio.
Mentre molti paesi europei convivono già con questa misura, l’Italia, il cui numero di fumatori ammonta a sedici milioni, si limita alla scritta “Il fumo uccide”, poiché alcune organizzazioni hanno espresso la loro preoccupazione per le eventuali ripercussioni sugli altri settori. Il numero delle vittime è però in continua crescita, così come le malattie causate dalla dipendenza. Ma la lotta al fumo continua anche a livello mondiale con l’aiuto di campagne pubblicitarie, siti interattivi e cortometraggi. È il caso della celebre campagna americana “Tips from former smokers”, in cui ex fumatori mostrano all’opinione pubblica in che modo la loro dipendenza ha infierito sul loro corpo. Gli effetti mostrati sono scioccanti e si stima che migliaia di americani abbiano scelto di abbandonare il vizio dopo la visualizzazione di questi video.
In Finlandia, per sensibilizzare le persone, la Cancer Society ha deciso di lanciare un sito interattivo, che spieghi le conseguenze che la nicotina produce sul nostro corpo. Il progetto si chiama Tabacco Body e si propone di mostrare le differenze tra il corpo di un fumatore e quelle di un non fumatore, sia per quanto riguarda l’aspetto fisico, che le possibile patologie e disfunzioni che si potrebbero sviluppare.
Tutto questo per far sì che si prenda coscienza dei rischi a cui si sottopone la salute di propria volontà. Averli lì davanti gli effetti, ogni volta che prendiamo in mano la dipendenza. Se l’occhio non vede, il cuore non duole, ma questa volta no. Bisogna conoscere le due facce della medaglia e avere la possibilità di scegliere la strada su cui indirizzare la propria vita. Senza censure.