La Repubblica, oggi in edicola, ha dedicato un pezzo a una possibile trattativa in corso tra Ferrero e Nestlé per l’acquisizione della prima ad opera della multinazionale svizzera, già protagonista in passato di altre acquisizioni di famosi brand italiani tra cui Motta, Buitoni, San Pellegrino, Panna e Levissima.
Repubblica nel suo articolo era stata prodiga di dettagli, parlando addirittura di un’operazione gestita da Banca Imi.
Oggi arriva invece la secca smentita da parte della famiglia Ferrero, che precisa come la notizia sia stata inventata di sana pianta e che non esiste alcun contatto ufficiale tra le due aziende.
Queste le parole del management Ferrero: “Non solo non abbiamo trattative in corso, ma né il presidente Michele, né suo figlio e amministratore delegato del gruppo Giovanni hanno ricevuto proposte in tal senso né da concorrenti e neanche da istituti finanziari“.
Nestlé segue la stessa linea e ripete dell’inesistenza di alcuna trattativa di acquisizione del gruppo di Alba, famoso in tutto il mondo per prodotti come Nutella. La multinazionale spiega che al momento non è in programma nessuna acquisizione di rilievo.
Puntuale arriva la smentita anche di Banca Imi, istituto del gruppo Intesa San Paolo: “Banca Imi non è a conoscenza di alcuna operazione che coinvolga Ferrero e Nestlé e non ha in essere alcun contatto formale o informale con alcuna delle parti citate nell’articolo, relativamente alle ipotesi riportate“.
Le possibilità che l’affare si faccia sembrano a questo punto tramontate, anche se c’è chi ritiene Ferrero un boccone troppo appetibile per una realtà come Nestlé, ma il giornale tedesco Handelsblatt ha spiegato che difficilmente Nestlè acquisisce aziende che superano il mezzo miliardo di euro in valore e Ferrero vale decisamente molto di più.