L’esordio in nazionale di Harry Wilson ripaga la fiducia del nonno

Lascia spazio a molta curiosità ciò che è successo in Belgio-Galles. Il “miracolo” è accaduto però fuori dal campo, precisamente a casa di Pete, il caloroso nonno del giovane quanto promettente Harry Wilson.

Pete in un certo senso aveva previsto che suo nipote sarebbe diventato un calciatore famoso. Vista l’attitudine per il pallone dimostrata sin dai primi mesi capisce che è giusto recarsi presso la prima agenzia di scommesse per giocare su un suo possibile esordio in nazionale. La puntata è di cinquanta sterline, con il possibile ingresso in campo quotato 2500 a 1. Numeri da capogiro, con l’alto rischio che il bambino possa crescere con passioni alternative come il Rugby o il Basket. In Gran Bretagna, si sa, le scommesse sono all’ordine del giorno e se ne trovano di tutti colori, così anche nonno Pete decide di farne una a modo suo.

Dopo 16 anni e 207 giorni, Pete accende la televisione per guardare la partita del suo Galles, sperando sempre in un esordio del nipote, che a quel punto sembra davvero vicino. Harry Wilson esordisce e in famiglia si respira un’aria gioiosa, sia per il nonno (che con 125mila sterline può ostentare un fiuto eccezionale e una grande fiducia) che per la giovane ala del Liverpool, divenuto ufficialmente il più giovane giocatore della storia del Galles (superando Bale, non uno qualsiasi).

E pensare che Harry era ad un passo da un’eventuale convocazione nell’Inghilterra vista l’inglesità della nonna. Pete deve quindi ringraziare il ct Chris Coleman che ha saggiamente deciso di legarlo alla Under21 gallese, anticipando le intenzione di Roy Hodgson, ct inglese.

La domanda che ognuno si pone è: come fare ad avere una percezione tale? Sono fatti che capitano raramente, ma prima o poi la fortuna deve pur baciare qualcuno. Tuttavia, non si parla solo di fortuna in questo caso e come dichiara il nonno: “intuii che Harry avrebbe avuto una passione senza limiti per il calcio nel momento in cui inseguiva la palla in corridoio, pur non sapendo camminare”.

Il calcio britannico ancora questa volta ci offre un episodio curioso ed appassionante, che ha come parola chiave la fiducia che un nonno può dare al proprio nipote. Questa vincita non ha probabilmente tanto valore monetario, quanto sentimentale, per la gioia di vedere tuo nipote raggiungere il sogno che tu stesso magari avevi da bambino: diventare un calciatore vero.

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