Renzi contro tutti. No ad un nuovo indulto

Matteo Renzi sembra avere le forze, e il potere mediatico di affrontare tutti. Anche l’operato del presidente della Repubblica adesso è sotto accusa, infatti il rottamatore definisce impensabile riaprire le carceri dopo soli 7 anni dall’ultimo indulto. Il sindaco di Firenze ha poi continuato dicendo che la maggior parte dei carcerati sono lì per le leggi Bossi-Fini e Fini – Giovanardi, allora continua, bisognerebbe smetterla di non far nulla e poi scusarsi, ma in questo momento c’è la necessità più che mai di intervenire sulla giustizia. Gli attacchi piovuti addosso all’aspirante leader del PD sono impietosi, ma soprattutto provenienti da ogni dove. Ha iniziato Enrico Letta schierandosi apertamente al fianco di Napolitano nella sua scelta di riaprire le carceri, poi si sono inanellati una serie di mortificanti considerazioni da parte dei ministri.

Dopo il premier ha preso la parola Flavio Zanonato, ministro dello sviluppo che ha accusato Renzi di essere interessato solo all’aspetto propagandistico della politica, paragonandolo a Grillo. Parole pesanti come macigni, forse perché colpiscono dritte l’obiettivo, sono quelle di Maurizio Lupi, ministro dei trasporti: “Quello delle carceri è un dramma e il futuro segretario del Pd dovrebbe smetterla di pensare se le cose possono essere fatte o non fatte pensando a Berlusconi, all’unico nemico che ha tenuto unito l’opposizione’’.

Lupi colpisce, è proprio questo il problema. Anche se assolutamente inconfessabile, sembra che Renzi abbia paura di trovare ancora sul proprio cammino quel Cav, nemico appartenente invincibile per il centro sinistra. Il diretto interessato ha risposto a tono a tutte le accuse, chiarendo innanzitutto la sua posizione nei confronti di Napolitano, con il quale apparentemente non sembra esserci astio. Il rottamatore ha infatti dichiarato che, nonostante il grande rispetto per l’uomo e per l’operato del presidente, non è detto che un leader debba sempre essere in completo accordo.

Poi la controffensiva nei confronti dei suoi colleghi, con una frecciata che ha più il sapore di un colpo di balestra. “Chi fa politica dovrebbe parlare chiaro e non entrare nei giochini degli addetti ai lavori. Se poi i ministri, invece di governare, si mettono a commentare le mie dichiarazioni sull’amnistia, mi spiace per loro se lo vogliono fare”, così nei confronti di Letta, e non solo, l’ultima stoccata è proprio nei confronti dei suoi colleghi del Partito Democratico:” La sinistra non può essere legalitaria solo quando c’è Berlusconi e smettere di esserlo quando ci sono gli altri”

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