Dopo la sconfitta nella partita d’andata, l’Italia Under 21 di Gigi Di Biagio era atterrata in Belgio con la voglia di dimostrare tutto il suo valore. L’avversario, fino a stasera, era imbattuto nel girone ed aveva subito un solo goal, quello segnato da Battocchio per il momentaneo 1 a 0 nella partita d’andata. Nonostante ciò, gli azzurri, sostenuti da un folto pubblico di italiani presenti a Genk, hanno ribaltato i pronostici e, grazie a una prova di sacrificio e qualità, portano a casa un risultato fondamentale che li rimette in lotta per la prima posizione. Da segnalare le prove di Baselli, leader del centrocampo, e di Belotti, uomo ovunque in attacco.
La cronaca
Due le novità iniziali di formazione: Viviani e Rozzi al posto di Crisetig e Longo. Nel Belgio manca Ferreira Carrasco, talento del Monaco, ma la squadra allenata da Walem può contare su una serie di grandi talenti, che ne fanno una delle scuole calcistiche emergenti in Europa.
La partita inizia con gli azzurri in forcing. Una buona azione tra Baselli e Rozzi per poco non porta Belotti davanti al portiere avversario. Il pressing dell’Italia è alto, c’è molta aggressività a centrocampo, e i risultati si vedono da subito. Su un calcio d’angolo di Viviani, Zappacosta crossa a volo e il piccolo Battochio anticipa tutti e insacca di testa. Secondo goal per lui contro i belgi, dopo quello inutile nella partita d’andata.
Il Belgio prova reazione, ma non crea grossi pericoli. Belotti lotta su tutto il fronte e favorisce gli inserimenti di Zappacosta a destra, oltre a creare diversi problemi alla difesa avversaria. Su una punizione procurata proprio dal giovane attaccante dell’Albinoleffe Viviani angola bene, ma Coosemans respinge in angolo. Tredici minuti da manuale quelli degli azzurri, aggressivi a centrocampo e precisi nei passaggi. Rozzi e Belotti pressano su chiunque, ma il Belgio inizia a guadagnare campo un po’ alla volta.
Al minuto 26 Bruno è pericolosissimo e solo un recupero prodigioso della nostra difesa evita il peggio. L’esterno belga è ispirato, e crea molti grattacapi a un’Italia ora imprecisa. Ma su un ribaltamento veloce gli azzurri vanno vicinissimi al raddoppio, con Belotti che, da solo davanti al portiere, si fa ipnotizzare.
Sul finire di primo tempo massima pressione per gli uomini di Walem, con alcuni calci piazzati pericolosi, ma gli azzurri sono sempre pronti a respingere gli assalti avversari. Solo un colpo di testa di Malanda per poco non viene ripreso da Mpoku, che era solo davanti a Bardi.
Nel secondo tempo entra Tilemans, talento sedicenne dell’Anderlecht, al posto di Cissè, per tentare di ribaltare la partita. Ma è l’Italia a iniziare bene anche la seconda frazione, con Fossati che libera con un tacco Rozzi. L’ex laziale serve Baselli, ma il suo lancio illuminante viene mancato per poco dal solito Battocchio. Al settimo entra Molina al posto di uno stanco Rozzi, e subito gli azzurri creano un’altra grande occasione: su un lancio lungo Belotti si libera bene sulla fascia e mette basso al centro, dove Fossati viene anticipato di un soffio da un difensore belga. Splendida Italia in questa fase, che continua un forcing offensivo di qualità, ma concede un contropiede ad Hazard e un errore di Biraghi viene recuperato solo da un grande intervento di Bianchetti. L’arena di Genk è una bolgia, che incita i giovani gladiatori azzurri. Su un azione nata da un fallo non fischiato su Fossati il Belgio si rende pericolosissimo con Mpoku, ma Bardi risponde con un riflesso miracoloso e salva tutto.
Ora è il Belgio a spingere, ma il forcing non porta più grandi occasioni. Anzi, è un tiro do Baselli da fuori a spaventare i padroni di casa. Entra anche Samuele Longo al posto del lottatore Belotti, e subito si rende pericoloso su un contropiede concluso male. Gli azzurri aspettano gli avversari, hanno diverse opportunità in contropiede, ma non le sfruttano e devono aspettare fino alla fine per esultare. Bianchetti, dopo una palla persa in attacco e con la squadra ormai sulle gambe, con un anticipo provvidenziale su un contropiede evita danni irreparabili, nonostante i crampi. Poco dopo l’arbitro fischia la fine, e la giovane Italia può finalmente esultare.
Il risultato di stasera può essere un grande apripista per il futuro dell’Italia under 21, a patto che si scenda in campo sempre con la convinzione e la compattezza della serata di Genk.
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