Costruzioni: cresce il fatturato delle imprese italiane all’estero

La crescita delle attività all’estero delle imprese italiane torna finalmente sui ritmi antecedenti alla crisi finanziaria. I profitti oltre confine sono cresciuti dell’11,4% del 2012 rispetto all’anno precedente e dell’8,6% del 2011 rispetto al 2010. I dati emergono dal “Rapporto 2013 sulla presenza delle imprese di costruzione italiane nel mondo“, presentato il 1° Ottobre 2013 nelle sale della Farnesina, dal presidente dell’associazione dei costruttori edili (ANCE) Paolo Buzzetti e dal vice-presidente con delega ai lavori all’estero, Giandomenico Ghella, in cui emerge un divario fra mercato estero e mercato interno.

I dati prendono in considerazione 36 imprese attive all’estero nel campo delle costruzioni, pertanto non è rappresentativo di tutte le imprese italiane, ma dimostra la loro capacità di aver saputo investire sul mercato estero riuscendo a incrementare il proprio fatturato fino al 58% rispetto allo scorso anno. Alla presentazione partecipano il viceministro degli Esteri Marta Dassù, il viceministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda e il sottosegretario alle Infrastrutture Rocco Girlanda. Presente in qualità di moderatore Michele Valensise, segretario generale della Farnesina.

Le PMI in difficoltà

Sono tredici le imprese più piccole prese in considerazione dal campione che hanno riscontrato le maggiori difficoltà; il loro fatturato estero è diminuito del 16,5% e incontrano molte difficoltà nell’aggiudicarsi nuovi contratti di lavoro. Molte PMI restano ancora le più conservatrici ed è questo uno dei motivi per cui non effettuano investimenti atti a dare una svolta tecnologica che le renda competitive e che le permetta di conquistare nuove quote di mercato. Dal rapporto Ance “emerge che le aziende di fascia media e medio-bassa incontrano difficoltà nell’aggiudicarsi nuovi lavori. Nove imprese al di sotto dei 250 milioni di euro di fatturato non hanno acquisito commesse, mentre sei sono titolari di un solo nuovo contratto”.

Le grandi imprese, invece, continuano ad essere sempre più competitive

Sono ottantotto i Paesi dove nel 2012 hanno lavorato le aziende di costruzione italiane, nove dei quali sono nuovi: Cipro, Irlanda, Camerun, Costa d’Avorio, Guinea, Malawi, Canada, Thailandia e Zambia. Analizzando i primi dieci partner commerciali, quattro appartengono all’area Ocse e sono gli Stati Uniti, la Grecia, il Cile e il Messico, mentre un altro fa parte dei Briics, cioè dei cosiddetti paesi emergenti, ed è la Russia. I profitti italiani sono raddoppiati in Francia, negli U.S.A. e nella stessa Russia; grazie alla collaborazione fra l’Ance e il Ministero degli Esteri è stato possibile raggiungere molti paesi con progetti di grande successo ed è chiaro fin da subito quali saranno i mercati sui quali si punterà nel 2014: il Medio Oriente, l’Africa sub-sahariana, il Nord America e l’Asia centrale.

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