A Copenaghen va in scena la penultima partita della nostra nazionale nel girone per le qualificazioni ai Mondiali di Rio. Diverse le ambizioni delle due squadre: Italia già qualificata, che cerca la vittoria per proseguire l’ottimo percorso fin qui disputato; la Danimarca alla caccia disperato di un posto per gli spareggi, consapevole di poter mantenere vive le proprie speranza vista la sconfitta della Bulgaria nel tardo pomeriggio odierno contro l’Armenia.
I padroni di casa, guidati da Morten Olsen si schierano con un offensivo 4-2-3-1: difesa guidata dal centrale del Liverpool Agger, con Jacobsen e Boilesen esterni bassi; centrocampo con Zimling e Kvist a garantire copertura e aiuto alla difesa, lasciando libero da eccessive competenze difensive il trio schierato dietro Bendtner unica punta. Eriksen, fantasista dell’Ajax agisce centralmente abbassandosi sulla linea mediana per impostare l’azione mentre Krohn-Dehli e Braithwaite agiscono sulle fasce garantendo spinta continua in attacco.
L’Italia di Prandelli, priva di Mario Balotelli si affidano all’estro di Diamanti e Osvaldo: 4-3-2-1 per gli azzurri con De Silvestri e Balzaretti terzini, centrocampo con Thiago Motta, Montolivo e Marchisio. Candreva viene schierato sulla trequarti offensiva in posizione più accentrata rispetto al suo impiego con la Lazio, a supporto di Alino e Osvaldo, che per l’occasione indossa la maglia numero 10.
I primi 20 minuti di gioco vedono le formazioni approcciarsi al match con atteggiamento guardingo: la Danimarca si limita ad uno sterile possesso palla, limitandosi a qualche tentativo di imbeccare Bendtner con lancio lungo; l’attaccante dell’Arsenal, ex Juve, viene sempre ben controllato dai nostri centrali Ranocchia e Chiellini, che ne limitano il raggio d’azione. Le corsie laterali non sfruttano le sovrapposizioni e l’Italia ha gioco facile nel controllare la partita.
Dopo una fugace sortita offensiva di Candreva che tenta il cross in area, bloccato dal portiere danese, arriva il goal azzurro: lancio lungo di Thiago Motta che nello spazio cerca di servire Osvaldo tra i due centrali danesi. L’attaccante azzurro si esibisce in numero spettacolare con controllo d’esterno destro a rientrare, superando con lo stop a seguire Agger, e conclusione secca sul secondo palo. Straordinaria la realizzazione dell’ex Roma.
La Danimarca accusa il colpo. Azioni lente e compassate, il ritmo non riesce ad essere alzato e i padroni di casa si limitano solo a qualche tiro dalla distanza prima con Zimling poi con Eriksen, che dalla destra spara tra le braccia di Buffon un tiro eccessivamente velleitario. Olsen prova a cambiare le carte in tavola alzando la posizione di Braithwaite, riassestando la squadra con un 4-4-2 più classico.
L’Italia mantiene il controllo del gioco e sembra sul punto di poter colpire da un momento all’altro, ma un’improvvisa fiammata danese, allo scadere del primo tempo, riporta il risultato in equilibrio. Cross dalla sinistra di Krohn-Dehli e stacco di testa di Bendtner, abile nello sfruttare il divario fisico rispetto al marcatore diretto, nell’occasione Balzaretti: bravo il danese a liberarsi della stretta marcatura di Chiellini per poi andare sul secondo palo e sfruttare i centimetri. Pareggio nel complesso giusto, ma Italia colpevole di non aver affondato il colpo con troppa veemenza.
Inizia la ripresa e subito gli azzurri si propongono in avanti, prima con un assolo di Osvaldo, poi con un contropiede potenzialmente letale condotto da Montolivo: il regista del Milan non sfrutta il cattivo posizionamento della difesa danese, colta impreparata dal tre contro due italiano. Il passaggio di Montolivo premia Diamanti sulla sinistra che perde il tempo della battuta e si fa rimontare dopo la frenata per saltare il diretto avversario, con Candreva sulla destra a sbracciarsi disperatamente per il mancato assist del Monto.
Dopo il buon avvio, l’Italia si spegne e l’inerzia della partita passa ai danesi: Eriksen si desta e calcia una punizione perfetta che si stampa sul palo, con Buffon immobile. I tiri da fuori aumentano e al ventunesimo minuto della ripresa occasione colossale per la squadra di Olsen: sugli sviluppi di un corner dello stesso Eriksen, tentativo al volo di Agger chiuso bene dalla nostra difesa, il pallone arriva nei tra i piedi di Bjelland che calcia a botta sicura trovando la traversa; bravo il nostro portiere ad intervenire sul tap in ravvicinato tentato da Bendtner.
Sotto ritmo, Prandelli cerca di modificare l’andamento del match inserendo Cerci e Aquilani per Diamanti e Marchisio senza stravolgere l’assetto tattico di inizio partita. I cambi portano ad una buona progressione di Cerci stesso, assist a Candreva che da fuori prova a beffare il portiere con conclusione angolata ma senza sortire l’effetto sperato. Al minuto 33 del secondo tempo rimonta danese completata: pregevole azione sulla sinistra tra Eriksen e Krohn-Dehli, cross in mezzo e anche stavolta il gigante dell’Arsenal Bendtner svetta su Balzaretti e mette a segno la doppietta personale.
Gilardino entra al posto di Montolivo per dare più peso all’attacco: inizialmente la soluzione a due punte non porta i risultati sperati, ma come nel primo tempo il goal del pareggio, stavolta di marca azzurra, arriva nel recupero: pallone per Osvaldo, stop a rientrare e tiro a giro, su cui arriva la fortunosa deviazione di Aquilani che spiazza Andersen. Candreva allo scadere calcia alto una punizione al limite dell’area
Prossimo incontro contro l’Armenia; per la Danimarca speranze ridotte al lumicino, nonostante l’ultima partita sia in casa contro Malta. Pareggio giusto per quanto visto durante l’intero corso del match.