Starbucks, marchio famosissimo in tutto il mondo per le sue specialità come il “frappuccino” e altre bevande da caffetteria, si pronuncia sullo shutdown. L’amministratore delegato Howart Shultz infatti, ha lanciato una campagna che ha avuto inizio ieri e che terminerà venerdì: l’idea è quella di offrire un caffè a chi paga da bere a un’altra persona. Così facendo Shultz intende sensibilizzare i rappresentanti della Camera circa la comunicazione. Offrire da bere a uno sconosciuto, è un gesto che dimostra la capacità si sostenersi e relazionarsi, quella che a quanto pare i membri del Congresso non hanno o non utilizzano a vantaggio degli americani. Lo scopo quindi di questa promozione è “supportare e connettersi con un’altra persona, come noi aspettiamo che i nostri politici eletti facciano nel nostro Paese”.
Il colosso di Seattle, prende posizione in un momento cruciale per la politica americana, che sembra caduta in una situazione di stallo difficile da risolvere. Shultz non è nuovo a questo tipo di interventi e l’ultimo in ordine cronologico risale al mese scorso, quando chiedeva ai propri clienti di non portare con sé armi da fuoco nelle sue caffetterie. Nel 2011 aveva preso la parola per criticare l’atteggiamento troppo litigioso dei politici.
Nel frattempo, se da un lato il Congresso non sembra propenso al cambiamento, qualcosa si muove in altri termini, fra le fila dei Repubblicani. Il senatore della Florida Marco Rubio, sembra mosso da un unico intento: stare il più vicino possibile al senatore Ted Cruz del Texas. Il perchè? Presto detto. Il senatore è desideroso di riguadagnare il favore dei conservatori, tanto da diventare un possibile candidato alle elezioni presidenziali del 2016. Ma quella di Rubio sembra non essere un’azione isolata, visto che il New York Times parla di azioni repubblicane che la crisi in atto ha trascinato con sé, offrendo quindi uno scorcio prematuro delle possibili candidature alla Casa Bianca: da una parte chi intende evitare di essere visto solo come un supporter di Cruz e dei membri del Tea Party, dall’altra quelli che cercano un’altra strada e un’altra strategia.
“Play your own music and stop being a cheap cover band” così Mr. Murphy, lo stratega del partito, che ha poi implorato gli aspiranti candidati alle elezioni del 2016, di resistere alla tentazione “fuori-Cruz Cruz.”
E di certo gli altri membri del partito e del Congresso non staranno a guardare.
Potrebbe essere l’altro lato della medaglia dello shutdown, quello di modificare in qualche aspetto, per altro, così cruciale come le candidature alle presidenziali, che sicuramente risentiranno di questa incertezza e crisi politica che ha causato lo spegnimento del governo federale più potente del mondo.