L’Amministratore Delegato di Microsoft, Steve Ballmer, alla fine di settembre ha annunciato il suo pensionamento e Microsoft si è messa alla ricerca di unovo CEO. Ballmer è stato un personaggio controverso a cui Bill Gates ha dato sempre supporto e fiducia, considerando che, a fargli da contrappeso c’era nientepopodimeno che “l’altro Steve”.
Altro carisma, altri prodotti, altro seguito.
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Forse proprio per questo a Steve Ballmer sono state permesse molte cadute di stile e qualche cappellata passata alla storia: se non ricordate la sua reazione alla presentazione del primo Iphone in cui dichiarava più o meno che un telefono da 500 $ sarebbe stato invendibile. “Il telefono più costoso al mondo! La gente vuole solo una tastiera per telefonare e poter ricevere la posta”, potete rivederla qui:
[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=eywi0h_Y5_U[/youtube]
Tredici lunghi anni in cui Ballmer ha dimostrato un grande senso di appartenenza all’azienda, investito di un ruolo spesso difficile e non sempre supportato da prodotti all’altezza della concorrenza tuttavia, mettendoci sempre la faccia, da vero leader, coerente nei confronti di un pubblico mondiale e dei suoi dipendenti.
Dopo tredici anni Steve Ballmer, con una modalità molto scenografica corredata da ballettino, voce rotta e karaoke dedica il suo “thank you” d’addio a dipendenti e collaboratori stretti. Questo il video con cui ha salutato l’azienda.
[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=tOtFbD5VyyM[/youtube]
La scorsa settimana, dai social media di tutto il mondo, quattordici milioni di persone hanno conosciuto la storia di Marina Shifrin, una ragazza di 25 anni, dipendente di una rete televisiva taiwanese, che dopo due anni passati a “sacrificare relazioni e tempo libero” ha deciso di licenziarsi rendendo pubblico il suo disagio attraverso un video. Lo ha chiamato “Quit”.
[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=Ew_tdY0V4Zo[/youtube]
Naturalmente il pubblico dei social è impazzito. Commenti entusiastici e condivisioni hanno fatto il giro del mondo creando grande successo intorno all’operazione e una grande visibilità per Marina.
C’è da sperare che la ragazza, che sembra così creativa e ambiziosa abbia previsto una exit strategy vincente. Avrà di sicuro un finanziatore importante per un suo progetto personale o quanto meno, la Pixar o qualche altro colosso, avrà deciso di assumerla.
Si, perchè se così non fosse, questa operazione potrebbe avere un effetto boomerang dannoso: per l’immagine, per il messaggio, per il target a cui ha destinato il suo video.
L’immagine. Sarà difficile che un’azienda “strutturata” possa pensare di assumere Marina sapendo che un giorno di questi potrebbe mettere on line un altro video dove informazioni aziendali, nomi di dirigenti e colleghi o peggio di clienti e fornitori potrebbero essere messi alla berlina. Le aziende e le multinazionali, oggi cercano persone molto determinate in grado di gestire e conseguire obbiettivi, figuriamoci le aziende più piccole! Nel caso di un’azienda che produce video, non ci trovo niente di così strano che gli obbiettivi siano : “tanti video, molte visualizzazioni” come Marina denuncia nel suo messaggio. Dichiarare che lei lavora per “la qualità, non la quantità” è un’alzata di palla fantastica per chi dovrà selezionarla. Il suo messaggio potrebbe venire interpretato come: “incapace di gestire gli obbiettivi”.
Il messaggio. La difficoltà ad adattarsi ad un ambiente competitivo purtroppo è una prerogativa di molti della generazione di Marina. Le statistiche degli ultimi 5 anni rivelano come molti giovani siano in fuga dall’azienda. Il grande vocìo che si fa sulle startup ne è sintomo, ma non esiste ancora la cura: non dimentichiamoci che per “fare impresa” bisogna avere uno spirito imprenditoriale che si traduce non solo in capacità economica, ma in una pianificazione di obbiettivi e risultati. Arrendersi al primo ostacolo non è un messaggio positivo. Marina ha la fortuna di lavorare ad una scrivania, di abitare un posto di lavoro circondata da colleghi e, come rivela il “contro-video” postato dal suo boss e dai suoi ex colleghi, anche dei benefits interessanti.
[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=1ukGrwL4ky4[/youtube]
Ci sono Persone che non hanno la fortuna di condividere progetti e successi, aziende dove la qualità della vita e del lavoro è messa davvero a dura prova. Ci sono mestieri che sono logoranti e molto meno qualificanti di quello di Marina. Dovremmo tutti noi pubblicare un video su YouTube ogni volta che il nostro capo dimostra di non capire il lavoro che facciamo, ogni volta che un collega meno qualificato ci “sorpassa” o ogni volta che un progetto ci costringe a lavorare per settimane fino a tarda notte?
E infatti, a razzo sono partite le parodie al video di Marina da parte di qualsiasi categoria di lavoratori. Di seguito pubblichiamo la più elegante e meglio realizzata, non fosse altro che l’autrice è una giornalista e fotografa piuttosto famosa che dice “quit” dalla sua vita di casalinga-madre-moglie.
[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=uI9zuvGtqTs[/youtube]
Due stili, dicevamo all’inizio: Steve Ballmer, 65 anni, una storia aziendale importante quanto complicata, manager discusso, carisma e simpatia ai minimi termini, ma tuttavia sempre in piedi a guidare la sua nave. Un leader non necessariamente deve vincere, ma di sicuro deve convincere.
Dall’altra, Marina. 25 anni. Un grande potenziale, creatività allo stato puro, ma troppa fretta. Questa fretta le ha regalato una fatua visibilità di poche ore, ma per lei niente palcoscenico, niente dipendenti entusiasti, niente strette di mano, nessuno da ringraziare o da guardare negli occhi. Un successo rapinato. Un atto da graffitaro, colpisci e fuggi nella notte.
Si può vincere in mille modi e si può perdere in altrettanti.
Decidete voi chi dei due è il vincente.