«Il contrabbando di vite umane è un problema di tutti e la risposta deve essere comunitaria, non lasciateci soli», così il Ministro dell’Interno e vice Premier Angelino Alfano. Allo stesso modo, il sindaco di Lampedusa, Giusy Nicolini: «L’Europa deve prendersi le sue responsabilità».
Il Viminale fornisce i dati dei migranti arrivati in Italia negli ultimi tre anni, dall’agosto del 2010 al luglio del 2013. Durante il primo anno sono stati più di 24 mila i migranti giunti in Italia via mare; quasi 8 mila in meno, invece, l’anno successivo, per poi raggiungere – tra l’agosto 2012 e l’ultimo luglio – di nuovo i 24 mila.
La situazione sembrava essere migliorata, ma è stato un fenomeno temporaneo, fino alla nascita del conflitto in Siria, che continua a spingere la sua popolazione ad attraversare il Mar Mediterraneo alla ricerca di asilo. Secondo quanto riportato da Lavoce.info, nel 2011 l’Italia ha accolto 58 mila rifugiati, un quarto rispetto alle persone accolte dalla Francia, un decimo rispetto alla Germania. L’Italia, però, è la nazione più esposta e a rischio di stragi come quella di Lampedusa, perché è la prima terra dove si dirige chi fugge da guerre civili o dalla fame.
Sempre Lavoce.info riporta il numero di persone che ha perso la vita nel Canale di Sicilia dal 2002 a oggi. La somma – pur sempre sottostimata in quanto si basa su segnalazioni di quotidiani e agenzie stampa – è di 6707 tra morti e dispersi.
In realtà l’Unione Europea nel 2004 avrebbe già un valido strumento di controllo: l’Agenzia europea per la gestione della cooperazione internazionale alle frontiere esterne degli Stati membri dell’Unione Europea (Frontex), che coordina due motovedette, un elicottero ed un aereo con lo scopo di contrastare i flussi di immigrazione illegale da Tunisia. Dal 2004 a oggi Bruxelles ha investito quasi 100 milioni di euro sull’operazione, ma evidentemente non basta.
«Se in quel braccio di mare, per esempio, interviene una unità della marina militare norvegese, questa dovrà portare i migranti salvati in Norvegia». Illustra, così, il Ministro della Difesa – Mauro – tutti i limiti di Frontex, durante la trasmissione Servizio Pubblico. «Quando si invoca l’intervento dell’Europa – continua – non si vuole sgravare un peso volendo evitare una responsabilità, ma solo chi intraprende un viaggio dalle coste dell’Africa alle coste della Sicilia rischia di morire».
Sull’Agenzia europea si è espresso anche il Presidente della Repubblica: «Non è accettabile che vengano negati a un’istituzione valida creata dalla Commissione Europea – il Frontex, appunto – mezzi adeguati per intervenire senza indugio».
Chiamata in causa, la Commissione Europea risponde attraverso il commissario per l’Integrazione, Cecilia Malstrom: «L’Europa farà di più contro gli scafisti ma l’Italia ha già avuto i fondi che servono; studieremo nuove forme di sostegno».
Vedremo.