Sono i numeri che contano oggi al cinema. Non la qualità di una sceneggiatura o l’esperienza di chi è dietro la macchina da presa. Solo i numeri, quelli dei biglietti staccati, quelli degli spettatori che affollano le sale. E’ da quei numeri che si capiscono i gusti del pubblico che quasi mai, come si sa, corrispondono a quelli della critica del settore. I film che riescono a metterli d’accordo sono pochi. Tra questi non c’è “Io e te”, l’ultimo film di Bernardo Bertolucci, che accolto positivamente dalla critica al Festival di Cannes 2012 alla prova in sala nel nostro paese non è arrivato a sfiorare il tetto dei 2 milioni di euro, piazzandosi all’88° posto della classifica dei 100 migliori incassi italiani nella stagione 2012-2013.
La stessa sorte amara, il film Bertolucci la sta rivivendo in Francia. Da quando è uscito, il 18 settembre, “Io e te” non ha riscosso il riscontro sperato in termini di incasso. Nella prima settimana di programmazione in 32 sale nazionali, sono stati solo 5746 gli spettatori paganti, con una media per sala molto bassa di 180. Nella seconda settimana, nove di quelle 32 sale hanno deciso di non proiettare più il film. A Parigi in particolar modo, cinque dei sette cinema in cui era presente il film non hanno ritenuto opportuno provare a dargli una seconda chance. In questo modo, nella settimana dal 25 settembre al primo ottobre il film ha inevitabilmente perso il 76% degli incassi.
Un flop colossale. Così capita che in aiuto di un regista Premio Oscar, debba scendere in campo una collega, nella fattispecie Catherine Deneuve. L’attrice francese, insieme al regista André Techiné e all’attore Jacques Bontemps ha firmato un articolo apparso sul quotidiano Liberation, in cui si schiera apertamente a difesa del film che Bertolucci ha tratto dal romanzo di Niccolò Ammaniti, e che ne segna il ritorno alla regia a dieci anni di distanza da “The Dreamers”. Un film giudicato da loro “così bello e commovente” e che il pubblico transalpino deve assolutamente vedere. L’invito dunque è di precipitarsi nelle poche sale che continuano a programmarlo, prima che sia irrimediabilmente tardi. Nell’articolo gli artisti provano anche a spiegare il motivo dell’insuccesso di una pellicola di qualità come “Io e te” , concordando sul fatto che la colpa principale del flop oltralpe, “oltre al clichè del vecchio regista che firma la gioventù, e della reputazione (falsa) di film minore”, sia da imputare soprattutto alla poca visibilità riservata alla pellicola in tv e sui giornali.
Fa un certo effetto pensare che un regista di fama internazionale e dal talento indiscusso come Bertolucci debba essere difeso in Francia. Ma in Italia situazioni simili sono all’ordine del giorno quando non hai alle spalle grossi colossi della distribuzione. Ci sono film bellissimi, il più delle volte di giovani registi esordienti, che passano in sala come fossero delle meteore. E per loro, a difenderli, purtroppo, non c’è nessuna Catherine Deneuve.