Durante la crisi gli investitori si rivolgono verso i investimenti che risultano essere più sicuri e che tutelino il patrimonio. I due beni rifugio per eccellenza sono l’oro ed il mattone, ma entrambi evidenziano degli andamenti poco rassicuranti, infatti il mattone è in crisi da qualche anno mentre l’oro ha perso circa il 20% dall’inizio dell’anno.
Alcuni analisti evidenziano che nel lungo periodo l’oro è ben supportato ed è un ottimo hedge di lungo specie nei confronti dell’inflazione. Ed è percepito come un bene rifugio ed, inoltre, essendo un bene che ha un mercato globale risulta essere un asset estremamente liquido, ma non sottolineano che non sono previsti rialzi rilevanti nei prossimi mesi. Come accennato in precedenza il metallo giallo ha perso un quinto del suo valore da inizio anno, ad oggi vale 1.309 $ all’oncia. La Société Générale mantiene invariate le stime sul trend del metallo giallo: un prezzo medio di 1.225 dollari durante il quarto trimestre 2013 ma una discesa fino a 1.100 dollari durante il 2014. Non tutti si allineano a tale previsione in quanto evidenziano che la domanda da India e Cina potrebbe favorire la ripresa delle quotazioni, tanto che la London Bullion association prevede una ripresa dei prezzi che nel giro di un anno potrebbero tornare sopra 1.400 dollari l’oncia.
Il mattone di converso risulta molto meno liquido ed inoltre è legato al singolo mercato di riferimento ma a suo vantaggio in una situazione di post-correzione, come quella attuale, presenta prezzi appetibili soprattutto date le previsioni di una lenta uscita dalla crisi dell’Europa e di attese di tassi bassi ancora per un periodo. Luca Dondi, direttore generale di Nomisma, sottolinea che “Di fatto il 2013 è il punto più basso del mercato in termini di transazioni. Sul fronte prezzi, invece, prevediamo ancora cali, anche per tutto il 2014, che complessivamente saranno dell’entità del 6-7% circa in termini nominali”.
Lo scontro tra i due beni è solo all’inizio.