Ennesimo cambio di allenatore sulla panchina del Genoa. Nonostante le parole della settimana scorsa attraverso le quali il Presidente Preziosi confermava Fabio Liverani fino al termine della stagione, torna Gian Piero Gasperini. Il numero uno rossoblù perde quindi la sua scommessa di affidare la panchina del Grifone ad un allenatore alle primissime armi.
L’ormai ex tecnico genoano non è riuscito a dare un’identità di gioco alla squadra. Eppure le intenzioni erano buone. Da inizio ritiro aveva impostato la squadra con il 4-3-3 che ha proposto nelle prime due uscite stagionali (sconfitte con Inter e Fiorentina) pur non avendo a disposizione gli esterni per proporre tale modulo. Nell’ultimo giorno di mercato la società corre ai ripari e gliene mette a disposizione 3 di esterni d’attacco, ma il tecnico passa al 3-5-2 senza utilizzarne nemmeno uno.
Nonostante la vittoria del derby per 3 a 0, a Preziosi e a tutto l’ambiente rossoblù non è andato giu l’atteggiamento troppo rinunciatario della squadra e il non gioco espresso contro il Livorno in casa e contro l’Udinese, match nei quali il Genoa ha racimolato un punto solo. Poi è arrivata la sconfitta con il Napoli, che ha portato all’esonero di Liverani e al ritorno del Gasp sulla panchina rossoblù.
Il tecnico di Grugliasco è ancora amato dalla maggior parte della tifoseria che ha ancora negli occhi il gioco espresso nelle tre stagioni in cui si è seduto sulla panchina del Genoa. E attenzione a pensare che a fare le fortune del Gasp siano stati Milito e Thiago Motta, perchè il gioco scintillante si era già visto in Serie B e nella prima stagione di A dove gli interpreti non erano di certo dello stesso livello dei due fenomeni che hanno vinto poi il triplete con la maglia dell’Inter.
Al Genoa Gasperini ha ottenuto una promozione in A, arrivando alle spalle di Juventus e Napoli; una salvezza tranquilla l’anno dopo, e ha sfiorato una qualificazione in Champions League arrivando a pari punti con la Fiorentina nel 2008, la classifica avulsa premiò la squadra viola, ma i tifosi genoani ricordano benissimo quel 3 a 3 al Ferraris con errori arbitrali di Rizzoli che risultarono poi determinante per la classifica finale. Il mister venne esonerato poi nella stagione seguente dopo un avvio balbettante.
Dopo l’esperienza con il Genoa nell’estate 2011 firma per l’Inter. Deve sostituire Leonardo. L’Inter non è la stessa che 2 anni prima ha vinto tutto in Italia e in Europa e la società non lo supporta sul mercato e non mette a disposizione quei giocatori utili per il suo 3-4-3. A questo proposito, all’ex genoano sarebbero serviti un esterno sinistro (Criscito), un mediano (Casemiro o Banega) e una punta esterna (Sanchez oppure il suo pupillo Palacio).
Le richieste del tecnico di Grugliasco non furono soddisfatte e arrivarono Jonathan, Ricky Alvarez e Luc Castaignos. Nello stesso periodo Samuel Eto’o veniva ceduto all’Anzhi, tra il pessimismo generale dei tifosi. Il risultato fu disastroso: Gasperini venne esonerato dopo solo 4 partite senza vittorie tra campionato e Champions, per far posto a Claudio Ranieri che comunque non finì la stagione.
Dopo l’Inter, ci fu il Palermo. Subentrò a Sannino a tre giornate dall’inizio del campionato, venne esonerato a Febbraio per poi essere richiamato venti giorni dopo. Rescisse direttamente il contratto dopo un mese. Questo esonerò però potremmo anche leggerlo solo in chiave statistica se pensiamo che il Presidente del Palermo è un certo Maurizio Zamparini arrivato a quota 44 allenatori in 25 anni di carriera.
Se si pùo fare un appunto a Gasperini è quello di intestardirsi troppo nel voler adattare i giocatori al suo modulo e non viceversa. La rosa che si ritrova a disposizione nel Genoa oggi sembra fatta appositamente per lui, dal momento che dopo due mercati a dir poco confusi, quest’estate il Grifone sembra essere stato costruito con criterio. Ci sono infatti due giocatori per ogni ruolo, soprattutto sulle fasce laterali (Antonelli, Marchese, Vrsaljko e Antonini), sugli esterni d’attacco (Stoian, Centurion, Santana e Feftatzidis) e nel ruolo di prima punta (Gilardino e Calaiò) fondamentali per Gasperini. Senza contare che spesso uno degli esterni di centrocampo può venire impiegato nei tre avanzati.
Il tecnico scuola Juve è’ un amante del 3-4-3 con il gioco che inizia dai centrali di difesa per svilupparsi sulle fasce dove gli esterni di centrocampo e quelli di attacco si sovrappongono continuamente cercando di creare la superiorità numerica e dando la possibiltà ai centrocampisti di allargare il gioco.
In mezzo al campo invece ci sono due soluzioni, quella del doppio playmaker uno con il compito di costruire il gioco e l’altro di fare legna e inserirsi (Lodi e Matuzalem) o quella classica con uno dei due registi più un incontrista (Biondini, Kucka o Cofie).
Forse manca un difensore centrale rapido da affiancare a Gamberini che farà il centrale con compiti di costruzione e Manfredini che giocherà sul centro sinistra aiutando anche in fase offensiva, ma il tecnico avrà tempo di valutare i giocatori a sua disposizione e magari provare in quella posizione qualche altro giocatore come ad esempio Vrsaljko che ha già dimostrato ottime doti difensive e una grande velocità.
Il compito che spetta a Gasperson (come lo chiamano i tifosi rossoblu) è quello di trasformare in una squadra una buona rosa di giocatori dandogli carattere e un’identità di gioco che fino ad adesso sono mancati, sperando che anche lui abbia imparato dai suoi errori e se il modulo non dovesse funzionare con questi giocatori provare a cambiare senza però snaturare quelle che sono le caratteristiche del suo credo calcistico.
Richiamare Gasperini era l’unica cosa da fare per ridare un pò di entusiasmo ad una piazza che pur essendo sempre vicina alla squadra stava iniziando a soffrire più del dovuto.
[Credits immagine: Sky Sport]