Diffondere la poesia, la musica e l’arte di Fabrizio De Andrè, soprattutto tra i più giovani. Nasce con quest’obiettivo Le cattive strade, uno spettacolo teatrale che rende omaggio al grande cantautore genovese, attraverso un viaggio fatto di parole, brani e immagini. Scritto e interpretato da Giulio Casale e Andrea Scanzi, lo spettacolo partirà da Roma il 2 dicembre per poi proseguire con altre 19 date in tutta Italia.
Non sarà una classica rappresentazione teatrale, ma una vera e propria lezione-spettacolo: in circa 100 minuti verrà ripercorsa la vita del Faber, tra aspetti noti e meno noti. Sul palco, nelle vesti di narratore il giornalista e scrittore Andrea Scanzi racconterà le tappe artistiche di De Andrè, alternandosi con il cantautore e attore Giulio Casale, che interpreterà le canzoni dell’artista. Spazio poi a filmati originali, estratti audio, foto particolari ed esecuzioni che faranno di De Andrè il protagonista assoluto. Tante le esibizioni storiche riproposte: da Anime Salve alla Canzone del maggio a Nuvole Barocche, canzoni che diventano poesie senza tempo. Come La Cattiva Strada, canzone scritta con Francesco De Gregori da cui prende il titolo lo spettacolo, che evoca come spesso sulla strada peggiore si possano trovare gli insegnamenti migliori.
Andrea Scanzi, tra le firme di punta de Il fatto quotidiano e noto per aver ricevuto il premio come miglior giornalista su Twitter, non è nuovo a questo genere di spettacoli, avendo già sperimentato con grande successo di pubblico la rappresentazione di Giorgio Gaber.
All’insegna del non convenzionale, il viaggio con Faber è tutto da scoprire secondo il giornalista: “Questo incontro teatrale, che racconta anche il De André meno noto, non desidera canonizzare o peggio ancora santificare l’artista. Al contrario, Le Cattive Strade nasce con l’idea di raccontare, senza agiografie, ma con passione, le continue rivoluzioni e le poderose intuizioni di un intellettuale inquieto. Scomodo. Irripetibile”.
Per Giulio Casale, quasi un dovere morale tributare il cantautore: “De Andrè è stato come minimo uno tra i più importanti cantautori del secolo scorso. Ognuno di noi che provi a fare oggi lo stesso suo mestiere gli deve almeno un pezzo della propria chitarra, del proprio cercare e spesso non trovare una voce, e un tono, altrettanto autorevole, impeccabile. Questo basti a darci il senso di restituzione, per il tanto ricevuto. Fuor di retorica, ma proprio solo di pancia, e di cuore”.
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