L’ormai ex presidente dell’Inter, Massimo Moratti, ha parlato ieri al termine del CdA indetto per la cessione della società al magnate indonesiano Erick Thohir, specificando che la sua scelta è solo per il bene dell’FC Internazionale:
“C’era solo da ratificare il bilancio dell’anno scorso. Poi c’è stata una chiacchierata mia con i consiglieri, ma non c’era nulla di nuovo. Siamo abbastanza vicini a concludere l’accordo, ma finché non ci sono le firme io non posso né devo dare nessun annuncio. E nemmeno cambia molto sotto il profilo della gestione della società: non ci sono stravolgimenti. Possono arrivare entro questa settimana? Potrebbe anche essere, ma dipende da tanti piccoli fattori.
Non so come sarà composto il Cda e se ci saranno tre membri della famiglia Moratti, dipende quanti saranno i consiglieri, poi da lì si faranno le considerazioni a seconda delle percentuali che ognuno avrà. Se si tratta di 3 soci che entrano, ognuno avrà delle percentuali e rappresenterà sé stesso in una certa maniera. E quindi anche noi, rappresentando una grossa fetta della percentuale, avremo i nostri soci. Che Inter sarà quando arriva Thohir? Spero ancora migliore di questa qui, perché è quello per cui facciamo tutta questa operazione“.
Entro il 27 ottobre l’Assemblea dei soci dovrà approvare il bilancio con cui l’Inter ha concluso la passata stagione, ovvero fino al 30 giugno, e l’aumento di capitale. Non è ancora perfettamente chiaro come sarà composto l’organigramma societario ma, in linea di massima, Moratti dovrebbe mantenere il 30% delle quote azionarie, e avrebbe facoltà di chiamarsi fuori dalla società se qualcosa non dovesse andare per il verso giusto. Thohir avrà qualcosa in più del 30%, i suoi due soci Roeslani e Soetedjo, qualcosa meno del 20%. I componenti del Cda dovrebbero essere ridotti a 7 unità e la famiglia Moratti dovrebbe essere rappresentata da 2 membri.