L’annuncio arriva da Carlo Giovanardi, quaranta senatori del Popolo della Libertà sarebbero pronti a votare la fiducia al governo Letta. “Ci sono i numeri per un nuovo gruppo” sostiene il senatore del Pdl, “siamo in quaranta e siamo fermi per mantenere un equilibrio di governo. Per questo voteremo la fiducia”. Poco dopo l’intervento di Angelino Alfano, segretario del partito e ministro dimissionario: “rimango fermamente convinto che tutto il nostro partito domani debba votare la fiducia a Letta. Non ci sono gruppi e gruppetti”.
In questi giorni, soprattutto dopo l’ordine ai ministri di dimettersi, si è acuito lo scontro tra “colombe” e “falchi” all’interno del Pdl. Uno scontro sfociato in una frattura che vede schierati da una parte i ministri dimissionari, ma anche Fabrizio Cicchitto e altri storici esponenti fautori del sostegno all’esecutivo e dall’altra i neoforzisti, “Il Giornale” di Sallusti e il Cavaliere stesso per il ritorno alle urne.
Secondo le indiscrezioni tuttavia, a fronte del rischio di una corposa defezione dei “diversamente berlusconiani”, Silvio Berlusconi potrebbe tornare sui suoi passi. Avrebbe sortito i suoi effetti la strategia di Letta, che è poi quella di Giorgio Napolitano e che consiste nel parlamentarizzare la crisi attraverso la questione di fiducia, ponendo ciascuno dinnanzi alle proprie responsabilità.