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Categorie: Cultura

La vita di Papa Giovanni Paolo II diventa un musical

Published by
Enrica Raia

“Se mi sbaglio, mi corrigerete”. Con queste parole, pronunciate il giorno della sua elezione al trono di Pietro, il 16 ottobre 1978, inizia la storia del lungo pontificato di Giovanni Paolo II, il Papa venuto da un paese lontano, il primo non italiano dopo oltre quattro secoli. “Non abbiate paura, aprite le porte a Cristo”, è il messaggio con cui si presenta al mondo Karol Wojtyla, vescovo di Cracovia. Un Papa polacco nel pieno della Guerra Fredda, destinato a cambiare le sorti della storia muovendosi tra equilibri politici e religiosi ormai consolidati come una mina vagante, che nè i proiettili di Alì Agca prima né la malattia poi, riusciranno mai a fermare.

Con quel suo piglio deciso e quella sua grande forza d’animo affronta e vince il Comunismo; condanna l’Occidente e le sue guerre capitaliste; chiama “fratelli” i musulmani e ai mafiosi grida: “Convertitevi”; si prodiga per la pace e invoca il perdono misericordioso. Nel traghettare la Chiesa verso il terzo millennio la apre al dialogo interreligioso e fa quello che nessuno vicario di Cristo prima di lui ha mai fatto: è il primo Papa a pregare in una moschea, il primo ad entrare in una sinagoga e chiedere perdono agli Ebrei per le colpe dei suoi predecessori.

La sua missione è portare Cristo tra la gente e per farlo percorre chilometri per le strade del mondo. Con i suoi 127 viaggi apostolici questo instancabile pellegrino del Signore tocca tutti i continenti, accolto ovunque da folle immense di gente, soprattutto giovani. Il “Papa dei giovani”, lo chiamano anche così. Da Buenos Aires a Manila, da Santiago de Campostela e Czestochowa, da Denver e Toronto a Parigi e Roma: per otto volte Wojtyla chiama i suoi “papaboys” e per otto loro gli rispondono in massa. Anche nel momento estremo, le sue parole, “Vi ho cercato, e adesso siete venuti da me”, sono rivolte soprattutto ai ragazzi tra la moltitudine di gente che negli suoi ultimi giorni di vita affolla Piazza San Pietro, la stessa che durante la messa funebre urlerà a gran voce “Santo Subito”, la stessa che affollerà quella stessa piazza lunedì 30 settembre durante il Concistoro per la Canonizzazione.

Nel 2014 Papa Giovanni Paolo II sarà proclamato Santo, con ogni probabilità ad aprile. E in quello stesso mese farà tappa a Roma, al teatro Brancaccio, il musical “Karol Wojtyla – La vera storia” che debutta a dicembre toccando molte delle principali città italiane. Dopo due fiction tv, la vita straordinaria del Papa polacco verrà raccontata anche a teatro con la regia di Duccio Forzano, le musiche originali di Noa, Gil Dor e i Solis String Quartet e le coreografie di Marco Sellati.

Con un amalgama particolare e intenso di musica, parti recitate e videoclip si ripercorrono le tappe salienti del percorso umano e spirituale di Karol Wojtyla. L’inizio di questa storia è il drammatico attentato del 13 maggio 1981; sospeso tra la vita e la morte, i ricordi del Santo Padre iniziano a riaffiorare, riportandolo con la mente all’infanzia trascorsa a Wadowice, lì dove “è cominciato tutto: è cominciata la vita, è cominciata la scuola, gli studi, è cominciato il teatro…e il sacerdozio”. In 120 minuti divisi in due atti si snodano gli episodi più significativi, gli aneddoti e le esperienze drammatiche e felici che hanno formato il giovane “Lolek”, come veniva chiamato in famiglia, fino alla scoperta della vocazione sacerdotale ispirata da un sarto e all’elezione a Pontefice Massimo.

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Enrica Raia