Bastano un tablet o un smartphone e la voglia di registrare un momento della propria vita quotidiana. Nasce così Italy in a day, il primo esperimento in Italia di film collettivo che vede i cittadini diventare registi per un giorno. L’appuntamento dietro la macchina da presa è per tutti il 26 ottobre, giorno in cui chi vuole è chiamato a raccontare un luogo, un’azione, un’emozione, tutto quello che ritiene possa esser degno di esser immortalato. Una volta registrato, il materiale andrà depositato sulla piattaforma italyinaday.rai.it, il portale creato per l’evento.
Milioni i pezzi da guardare e ascoltare: a comporre questo grande mosaico i produttori, Indiana Production e Rai Cinema hanno chiamato il premio Oscar Gabriele Salvatores. A lui spetterà la selezione dei materiali, il montaggio e la regia finale del grande film che uscirà prima nelle sale cinematografiche e successivamente sulle reti Rai.
Un compito difficile per il regista di “Mediterraneo”, che in occasione della presentazione ha dichiarato: “Raccogliere milioni di sguardi, vite, punti di vista, per scomporli, ricomporli, orchestrarli sull’ossatura cronologica delle 24 ore di un giorno prescelto: ho avvertito da subito il fascino dell’alto potenziale creativo, innovativo e perfino sociale del progetto. Un film da centinaia di filmati mandati dalla gente è un’idea futuribile, eccitante”.
Se i tempi di lavoro sono in linea di massima stabiliti con dead line la fine dell’anno per la chiusura del progetto, più difficile è prevedere come sarà strutturato il film: l’unico aspetto certo è il criterio cronologico che scadenzerà la storia degli italiani.
Tutti pronti quindi a premere rec? Non sembra così semplice, secondo il regista, scegliere il momento adatto. Così nel promo dell’evento ha dato qualche consiglio ai connazionali che si cimenteranno, ponendo delle semplici ed efficaci domande: cosa ami? Di cosa hai paura? In cosa credi? Qual è la tua Italia? Interrogativi che, come immaginabile, possono avere milioni di risposte differenti.
Italy in a day non è il primo esperimento in assoluto nel suo genere: il progetto nasce infatti da un’idea di Ridley Scott che, nel 2010, inventò “Life in a day”. In quella occasione i filmati vennero raccolti su YouTube, dopo un’accurata selezione da parte del regista Kevin MacDonald. I video formavano un lungometraggio di 95 minuti che raggiunse quasi otto milioni di visualizzazioni. Nel 2011 l’esperimento venne replicato prima in Gran Bretagna e poi in Giappone, dove il film raccontò il terribile tsunami. Il successo in termini di partecipazione e di pubblico di “Britain in a day” e “Japan in a day”faceva già intuire che non sarebbero stati eventi isolati.
La Rai, coinvolta direttamente nel progetto, è impegnata con canali televisivi, radiofonici e digitali per lanciare l’iniziativa. >Da Luciana Littizetto, a Fiorello, fino all’astronauta Luca Parmitano, tanti sono i personaggi prescelti per coinvolgere e motivare i cittadini, non solo quelli residenti in Italia ma anche coloro che sono andati via.
Tanti ciak di un unico grande film in cui, attraverso gli italiani, va in scena l’Italia.
Credit photo [Cinema Sky]