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Categorie: Cultura News

Le più belle locandine dei film, una rassegna amarcord

Published by
Luciano Lanza

Non c’è una regola che possa stabilire se una locandina di un film sarà ricordata negli anni, o se essa sarà iconica al punto da descrivere il film meglio di una sua scena o dei suoi attori.
Sicuramente, quando i film fanno la storia del cinema anche le rispettive locandine entrano nell’immaginario degli spettatori. Ma è vero anche il contrario: un film può diventare famoso proprio grazie alla sua dirompente locandina, che ce lo imprimerà nella mente ancor prima di arrivare sul grande schermo.

L’uso del disegno foto-realistico, ad esempio, ci ha regalato alcune delle più belle e memorabili locandine di sempre

Non sempre però, la rappresentazione dei personaggi attraverso disegni più o meno realistici, o di scene effettivamente prese dal film in questione rendono la locandina memorabile. Un altro esempio di come una locandina possa colpire attraverso un stile minimal e tendenzialmente iconico ci è fornito da capolavori come Ghostbuster, Full Metal Jacket, Le Iene, American Beauty o Il silenzio degli Innocenti.

L’elenco sarebbe lungo, ma è certo che spesso nella storia del cinema le locandine hanno rappresentato dei piccoli capolavori, come accade anche per le cover dei dischi e CD musicali.

Accanto alle vere e proprie locandine, gli uffici marketing fanno sempre un maggiore uso di quelli che vengono chiamati teaser: immagini ambigue che si riferiscono al film e che hanno lo scopo di incuriosire lo spettatore, senza però rivelare nulla o quasi dei contenuti.
Questo stesso meccanismo viene applicato ai cosiddetti teaser-trailer, ovvero spezzoni brevissimi di film in uscita, che ne rivelano qualche dettaglio.

Per quello che riguarda le locandine più moderne, la tendenza è sempre più spesso orientata verso i collage in computer grafica, denotando anche una progressiva carenza di fantasia dei grafici e degli uffici marketing, come ci dimostrano queste recentissime locandine di cinecomic quali Ironman e Thor, che non brillano certo per l’originalità della composizione.

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Luciano Lanza