Ed ecco che arriva il Big Monday: per lunedì 30 settembre, infatti, sono previste ben 49 scadenze fiscali, alle quali – per alcuni comuni come Milano – si aggiungono il pagamento della tassa rifiuti e le scadenze previdenziali, come il versamento dei contributi volontari, o la revisione delle auto superiamo quota 50.
Un numero di adempimenti che sono dovuti da moltitudine di categorie di soggetti: dai lavoratori dipendenti agli artigiani e commercianti, dai pensionati ai proprietari immobiliari, dai “creditori pignoratizi” (di cui ignoravamo l’esistenza) agli enti creditizi, dalle Onlus alle associazioni sportive dilettantistiche, dalle società di capitali agli enti senza scopo di lucro. Il fisco e la burocrazia non risparmiano nemmeno il Senato, la Camera, la presidenza della Repubblica e la Corte costituzionale che devono trasmettere alcuni elenchi.
Ma l’attività del pagamento è complicata dalla miriade di codice che contrassegnano la singola imposta/adempimento: chi ha scelto di pagare le imposte del modello Unico a rate e non è titolare di partita Iva, infatti, potrebbe essere costretto a dover scrivere nella delega di pagamento ben 23 diversi codici tributo.
Altro che semplificazione della burocrazia. Le scadenze diventano sempre più numerose e sempre più delicate da affrontare. Un numero: secondo Unioncamere le scadenze amministrative costano alle imprese ben 22 miliardi l’anno.
Bisogna però dire che quest’anno, poi, si è aggiunta una nuova scadenza e questa favorevole ai contribuenti. La possibilità per i dipendenti, rimasti senza datore di lavoro, di presentare un 730 a credito in modo di ottenere in pochi mesi il rimborsi direttamente dall’Agenzia delle Entrate senza dover aspettare.