Smettiamola di pensare che gli animali, ed il cane in particolare, siano inferiori a Noi e smettiamola di porci nei loro confronti come degli ammaestratori che impongono, con metodi coercitivi e punitivi, la propria autorità.
I cani, non sono bestie feroci. Da millenni vivono insieme a Noi: ci proteggono, ci coadiuvano nel lavoro e, come talvolta accade, ci salvano la vita tirandoci fuori da una situazione di pericolo o addirittura cercando aiuto.
Da sempre i cani collaborano con Noi. Hanno diverse capacità di interazione, un diverso linguaggio, un diverso modo di comunicare e farsi intendere ma mai hanno tentato di prevaricarci. Ognuno di loro, esattamente come accade per noi umani, è dotato di una propria individualità e la sua parte istintuale e cognitiva è fortemente condizionata dall’educazione (anzi, spesso dalla mancanza di educazione) alle regole del vivere civile.
La collaborazione con l’Uomo nasce fin da quando son cuccioli: se non desideriamo che facciano la pipì sul tappeto di casa o sul parquet dobbiamo farglielo capire senza prenderli a sculacciate perché nel loro dna non sono comprese le definizioni: “tappeto costoso”, “pulizia della casa”, “parquet pregiato”.
Per anni, purtroppo, abbiamo sentito parlare di metodi violenti come: “picchialo con il giornale arrotolato quando fa la pipì in casa”. Adotteremmo questo comportamento se dovessimo far capire a nostro figlio di un anno che la pipì non si fa addosso?
Il moderno metodo cognitivo-zooantropologico, diffuso nelle più avanzate scuole cinofile, ha il duplice scopo di rendere il proprietario abile ad insegnare qualsiasi cosa al proprio cane, rendendolo capace di scegliere autonomamente il miglior comportamento in ogni situazione, sviluppando di conseguenza le sue capacità cognitive.
Allora cosa fare quando da cucciolo il cane fa la pipì in casa?
I metodo è semplicissimo: al risveglio dopo ogni pisolino e immediatamente dopo aver mangiato, portarlo fuori casa e premiarlo con un biscotto (per cani) non appena libera i suoi bisogni. Nel giro di qualche settimana diventerà bravissimo!
Se nei primissimi giorni continuerà sporadicamente a fare i bisognini in casa, dovremo ignorarlo totalmente e, soprattutto, non sgridarlo per aver fatto qualcosa che corrisponde semplicemente ad un suo bisogno fisiologico di cucciolo.
Nel giro di pochissimo tempo il nostro amico assocerà il “premio allo stimolo” e quindi da furbetto farà i bisogni all’esterno cercando il gesto premiante rappresentato dal biscotto. In pochissimo tempo si abituerà ad essere collaborativo, scegliendo la situazione più conveniente.
Questo metodo non andrà ad influire negativamente, sin dai primi mesi di vita, alla sua crescita psicofisica facilitando nel tempo l’apprendimento di esercizi e condotte più complesse.
Buon divertimento!