Dopo il grandioso successo di Monsters University che svettava al primo posto delle classifiche circa un mese fa, è arrivato il grande momento per un altro film d’animazione, I Puffi 2. Con un incasso di quasi 2 milioni di euro il sequel dei Puffi diretto da Raja Gosnell – il quale ha portato nuovamente sullo schermo i simpatici ometti azzurri inventati dal disegnatore Peyo – si è aggiudicato il podio durante lo scorso weekend cinematografico.
Ma il grande successo ottenuto dalla pellicola non è affatto inaspettato. I film d’ animazione si sono ritagliati negli ultimi anni una fetta sempre più significativa di mercato, riuscendo a superare i generi tradizionali. A contribuire a tale successo sono state indubbiamente le nuove tecnologie digitali capaci di produrre effetti straordinari e impensabili fino a poco tempo fa.
A partire da Toy Story, primo film sviluppato completamente in grafica computerizzata e pietra miliare per il cinema d’ animazione, è stata la Pixar in collaborazione con la Walt Disney Pictures a credere e ad investire nel genere. Alla casa di produzione statunitense si devono titoli quali Gli incredibili, Cars, Up, The Brave e il nuovo Monsters University. Sulla scia della Pixar si sono mosse altre grandi aziende come la DreamWorks che nel 2001 ha prodotto e distribuito Shrek, vincitore l’ anno seguente del premio Oscar come migliore film d’ animazione.
Se le nuove tecniche tridimensionali per un momento hanno soppiantato l’ animazione bidimensionale, oggi le diverse forme di animazione convivono e nascono prodotti ibridi che sanno valorizzare i migliori aspetti delle diverse tecniche. Negli ultimi anni poi grande fortuna ha riscosso la tecnica mista che prevedendo la commistione di attori in carne ed ossa e di personaggi d’ animazione permette di portare la finzione del film nel mondo reale e viceversa, rendendo i messaggi proposti dalla pellicola velocemente accessibili e questo genere di film un vero trionfo.