Ancora una volta il Governo russo imprime la sua forza contro la cultura omosessuale. Stavolta la vittima è stata Selena Gomez, in procinto di preparare due concerti in Russia, precisamente a San Pietroburgo e a Mosca.
La cantante è stata costretta a cancellare i due spettacoli in programma: il motivo è stato attribuito al ritardo nella concessione del visto necessario alla star per restare in Russia durante quei concerti. Il problema non sembra semplicemente burocratico ma molto più profondo: infatti la cantante statunitense sarebbe considerata dal Governo uno degli esempi occidentali di emancipazione omosessuale; i due concerti, quindi, sono stati visti a favore dei diritti gay, che sono stati attualmente messi alla gogna dal testo della DUMA che ne vieta la propaganda pubblica e il divieto di parlare di omosessualità davanti a minorenni.
La censura russa, ricordiamo, ha già colpito un capolavoro francese, “Les Chansons D’Amour” , considerato troppo spinto e contro la legge omofoba approvata dal governo di Putin. Al momento sembra impossibile parlare apertamente di argomenti simili all’omosessualità; ciò ovviamente mette a dura prova le coppie ‘illegali’ che vedono negarsi ogni genere di diritto umano.
Selena Gomez è solo l’ultima in ordine di tempo a subire questo tipo di discriminazione: la stessa sorte è capitata in passato anche a Madonna e Lady Gaga, che hanno attualmente al loro carico una denuncia penale per istigazione all’omosessualità. Cher, invece, si è astenuta dal cantare ai giochi di Sochi, proprio per dare un profondo segnale di dissenso a tutto ciò che sta accadendo. Il reato, in Russia, viene trattato alla stregua di un omicidio o di una violenza.
La situazione merita una scossa forte, sia dall’interno dello stato russo, sia dall’esterno. Il prossimo a non far spegnere l’attenzione sul problema è un grande uomo di spettacolo, Elton John, che terrà a dicembre un concerto che passerà alla storia, Putin permettendo.
[Photo credits: selenagomez.com]