19 Settembre 2013. Medio Oriente, Oman, Royal Opera House di Muscat. Dieci minuti di applausi ininterrotti alla chiusura del concerto dedicato a Giuseppe Verdi hanno posto il sigillo definitivo sul successo della prima tournèe del Teatro San Carlo in terra d’Oriente. Indubbiamente un auspicio più che positivo in vista dell’ appuntamento corrente a San Pietroburgo (oggi e domani al teatro Mariinsky) e del prossimo 25 Ottobre su suolo americano a San Francisco.
Per la prima volta la Royal Opera House in Oman ha inaugurato la stagione 2013-2014 dedicando un’intera settimana alla musica italiana: 14-16-18 Settembre con tre repliche de “Il barbiere di Siviglia” di Gioacchino Rossini, fino alla conclusione del 19 con un concerto che ha visto in scaletta le più famose arie d’opera di Giuseppe Verdi (da “Rigoletto” alla “Traviata”, senza dimenticare “Don Carlo”, “Ernani”, “Macbeth”,”Falstaff” e “Nabucco”), di cui quest’anno ricorre il bicentenario dalla nascita. Ma i numeri da primato non si esauriscono qui.
Oltre 1100 spettatori, tra questi alcuni membri di spicco del Governo come il Vice Primo Ministro del Sultanato dell’Oman Sayyid Fahd bin Mahmoud al Said e il Ministro dell’istruzione Rawya Saud Al Busaidi e diversi ambasciatori, hanno salutato lo storico sbarco nel Golfo dell’opera rossiniana Il Barbiere di Siviglia, con il versatile direttore Sebastian Lan Lessing a guidare solisti, coro ed orchestra del San Carlo.
Infine, ancora sotto la direzione di Lan Lessing il trionfo sinfonico nel segno di Verdi con numerosi artisti di fama mondiale che si sono alternati sul palco: Anna Pirozzi, Lianna Haroutounian, Gladys Rossi, Olesya Petrova, Katarina Nikolic, Gianluca Terranova, Rubens Pellizzari, Roberto Scandiuzzi, Filippo Polinelli, Vladimir Stoyanov. Una standing ovation completa da parte dei 4000 presenti alla compagnia partenopea che meglio non poteva celebrare il compositore simbolo del melodramma italiano.
“Un San Carlo che conquista il mondo e nuovi mondi” è l’entusiastico commento della Sovrintendente Rosanna Purchia all’indomani del grande risultato ottenuto.
Non si può fare a meno di sottolineare con piacere una volta di più il prestigio della cultura italiana nel mondo.