Guimarães, fischio finale del match tra il Vitoria e il Benfica, terminato 0-1 per gli ospiti. I tifosi delle Aquile Rosse invadono pacificamente il campo, per recuperare qualche maglietta dei propri beniamini, ma ben presto il terreno di gioco diventa troppo affollato e la polizia è costretta ad intervenire per sedare gli animi. E’ stato in quel frangente che il tecnico del Benfica, Jorge Jesus, nel tentativo di evitare che un tifoso venisse arrestato, è stato fermato dagli agenti, condotto negli spogliatoi e una volta identificato è stato accusato di condotta violenta e resistenza a pubblico ufficiale.
All’allenatore originario di Amadora, in attesa del processo, è stato imposto l’obbligo di residenza a Lisbona, pertanto se la condanna fosse confermata, rischierebbe di non poter più seguire in trasferta la squadra. Secondo quanto afferma José Manuel Meirim, giurista portoghese specializzato in diritto sportivo:
“Se risulterà che l’allenatore del Benfica ha aggredito un agente di sicurezza, oltre ad una multa, la pena è sarà di 3 anni e 3 mesidi sospensione. Se verrà considerata solo la condotta violenta, la condanna verrà ridotta a un terzo, vale a dire, 1 anno e 1 mese di sospensione“.
I principali quotidiani sportivi portoghesi, A Bola e O Jogo su tutti, hanno dato molto risalto alla notizia, cosa che ha mandato su tutte le furie il Benfica, che ha espresso il proprio dissenso tramite un comunicato diramato sul proprio sito ufficiale: “…E’ curioso che il giornale “O Jogo” voglia sostituirsi alle istituzioni sportive del Paese, condannando Jorge Jesus per fatti che devono essere ancora accertatiE’ curioso che chi più vuole infangare il comportamento di Jorge Jesus siano gli stessi che ignorano sistematicamente gli attacchi e le minacce contro i giornalisti e giocatori che si verificano su alcuni campi di questo Paese…”.