La scorsa stagione dopo le prime quattro giornate di Serie A, la Lazio era quota 9 nove punti con tre vittorie e una sconnfitta. Ad oggi la squadra di Petkovic ha perso una sola partita e tre punti in meno rispetto allo scorso anno, eppure è palese la difficoltà in cui versa la squadra capitolina dopo il Derby perso contro la Roma. Numeri alla mano la Lazio odierna ha incassato 7 gol in quattro giornate, ben 5 in più rispetto allo scorso anno: un dato allarmante, figlio indubbiamente delle assenze di Biava e Radu, i cardini per qualità e carattere della retroguardia laziale.
Oltre alle statistiche poco felici, a preoccupare è il (non) gioco espresso dai bianco-celesti in questo scorcio iniziale di campionato: è evidente la lentezza della manovra della Lazio, che difficilmente riesce a dare ritmo ai propri attacchi. La costante incapacità nel creare occasioni da gol è il minimo comune multiplo delle prime quattro gare della stagione e la spiegazione ha una duplice chiave di lettura, la prima è squisitamente tecnico-tattica. Il 4-1-4-1 di Petkovic è diventato stantio e prevedibile: l’inserimento dei centrocampisti è pressoché nullo e Hernanes è paradossalmente diventato un problema: il brasiliano non è in forma e non riesce a dare una scossa alla manovra della Lazio, che non cambia mai passo e che si affida esclusivamente alle accelerazioni di Candreva.
L’errore più marchiano di Petkovic è, però, un altro: il solo Klose non può reggere il peso dell’attacco e, senza un’altra punta che lo serva o che faccia il lavoro sporco, non è sufficientemente lucido e rapace come gli anni scorsi. Fosse arrivato Yilmaz, il tedesco avrebbe avuto una spalla perfetta con cui giocare, ma al momento l’unica soluzione sembra essere Honorato Ederson: l’ex Lione è in forma smagliante, la sua velocità aggiungerebbe imprevedibilità agli attacchi laziali ed, in assenza del vero Hernanes, potrebbe essere lui ad innescare il panzer tedesco. Per quanto riguarda la difesa Petkovic ha poche colpe, vista la mancanza di centrali di ruolo affidabili, ma per proteggere ad arte la retroguardia potrebbe rinforzare il centrocampo con Onazi, aggiungendo muscoli ad un reparto mediano troppo leggero.
La seconda chiave di lettura per la crisi d’identità dei capitolini è altrettanto palese: la Lazio manca di personalità ed agonismo. Il trionfo sui cugini giallorossi nello storico Derby del 26 Maggio sembra aver appagato allenatore e giocatori a tal punto da perdere il mordente: Petkovic si trova ad un bivio: confermarsi un allenatore mediocre, nell’accezione vera e propria del termine, o ergersi a vera guida della Lazio, instillando nuovamente nei suoi quella fame che lo scorso anno li ha portati ad un passo dalle semifinali di Europa League.
Vlado dovrà ridare fiducia allo spogliatoglio bianco-celeste: il Dottore, come lo chiamavano in Svizzera, dovrà curare in fretta la sua Lazio affinché la mediocrità da cui è affetta non arrivi allo stato terminale. La panacea di tutti mali è giocare bene e tornare a vincere.