Se la spedizione azzurra agli europei sloveni dovesse essere giudicata solo per le ultime partite, che l’hanno estromessa dai mondiali del prossimo anno, non si renderebbe giustizia ad uno staff tecnico e a un gruppo di ragazzi che spesso sono andati oltre i limiti, imposti dagli infortuni e dalle lacune tecniche di un roster che da diversi anni manca di giocatori validi sotto canestro e quest’anno anche del playmaker titolare (nonostante l’atipicità, Hackett sarebbe partito in quintetto in quel ruolo).
Pur con tutte queste attenuanti l’Italia ha superato il primo turno da imbattuta, quando il massimo risultato pronosticato era il quarto posto alle spalle di Turchia, Grecia e Russia, poi è inciampata male due volte con Slovenia e Croazia, ma è riuscita a qualificarsi lo stesso togliendosi anche la soddisfazione di battere la fortissima Spagna. Una vittoria questa che, paradossalmente, ha reso le cose più complicate per gli azzurri, perchè l’accoppiamento ai quarti con la Serbia sarebbe stato preferibile a quello con la Lituania, squadra che per caratteristiche tecniche e fisiche era la più ostica da affrontare. Eppure, se non fosse stato per un quarto periodo disastroso, in semifinale l’Italia ci sarebbe arrivata. La sconfitta ha avuto un effetto devastante sul morale e, con le poche energie rimaste, Ucraina e Serbia sono diventate due muri insuperabili. L’obiettivo mondiali non è stato centrato, ma dalle dichiarazioni di Pianigiani traspare assoluta tranquillità per il lavoro svolto e soddisfazione per l’andamento della sua nazionale, con una nota sul futuro che fa pensare alla prosecuzione del progetto Italia con lui alla guida.
«Voglio ringraziare la squadra e lo staff per il grande lavoro fatto perché in più di due mesi assieme abbiamo lavorato duramente in un’estate da incubo. Era incredibile alla vigilia anche solo immaginare questo risultato e strada facendo non ci siamo mai abbattuti, anche quando perdevamo un giocatore ogni settimana. Abbiamo lottato alla pari con grandi Nazionali, in alcuni casi battendole ma comunque arrivando sempre alla fine in piena partita. Tutto questo fa esperienza e non vanifica, ma anzi impreziosisce, il percorso costruito finora e le buonissime cose fatte lo scorso anno.»
«Siamo dispiaciuti perché volevamo qualificarci per il Mondiale dell’anno prossimo ma devo solo dire grazie ai ragazzi che sono andati costantemente oltre i propri limiti. Ora vogliamo e dobbiamo proseguire la strada imboccata perché vogliamo tornare al più presto a giocare questo tipo di gare in contesti di così alto livello. Molti dei miei giocatori erano alla prima esperienza di questa portata e per competere dovevamo fare qualcosa di straordinario: l’abbiamo fatto entrando tra le prime otto Nazionali d’Europa. Credo molto nel lavoro che abbiamo impostato con la Federazione e già da oggi si riparte per migliorare ancora. Il mio lavoro inizia oggi».
Il presidente della Fip Gianni Petrucci, subito dopo la sconfitta con la Serbia, ha annunciato che la federazione proverà a ottenere una delle quattro wild card disponibili per le squadre non qualificate ai mondiali di Spagna. Non sarà facile visti i criteri di selezione che, oltre alla partecipazione a una competizione continentale, tengono conto di altri indicatori come i risultati ottenuti negli anni precedenti, il lavoro della federazione e la popolarità della pallacanestro nel paese. Oltre a quest’ultimo, gli indicatori che rischiano di pesare maggiormente sono il coinvolgimento delle televisioni locali e l’importanza che il paese richiedente riveste per la Fiba. Con avversari come Cina, Russia, Brasile e Turchia la battaglia si preannuncia ardua, ma vincerla significherebbe dare un seguito a tutto ciò di buono che l’Italia ha costruito negli ultimi due anni.
[Fiba Europe: Castoria-De Massis]