Terzo mandato da Cancelliera per Angela Merkel che sfiora la maggioranza assoluta ottenendo il 41,5%. La SPD ottiene il 25,7%, i liberali non superano la soglia del 5% e, per a prima volta dal dopoguerra, non superano la soglia di sbarramento e rimangono fuori dal Bundestag, il parlamento federale tedesco. Si va – dunque – verso la Große Koalition.
La percentuale di voti ottenuti dalla Cancelliera batte ogni record degli ultimi decenni: neanche Khol dopo la caduta del Muro aveva raggiunto un risultato simile. Altri 5 seggi e sarebbe arrivata a 316, la maggioranza assoluta del parlamento. Con questo risultato dovrà, invece, allearsi con un atro partito. La Spd con 192 deputati, è la soluzione più probabile, ma la Merkel frena: « Dovremo riflettere sul problema delle alleanze».
Sul Corriere della Sera il politologo Jan-Werner Müller spiega che il segreto di questo risultato deriva dalla popolarità della Cancelliera, che è riuscita a staccarsi dai conflitti dell’ultimo governo risultando – quasi – una figura esterna, un manager. Non ha fatto un’imponente campagna elettorale, anzi – aggiunge Müller – non ha affrontato i temi più controversi, puntando su una strategia di de-mobilitazione asimmetrica: se non si crea un vero dibattito intorno ai temi principali, gli elettori si disinteressano e non andranno a votare.
Alleandosi con Verdi (63 seggi) e Die Linke (64 seggi), però, la Spd otterrebbe la maggioranza assoluta. Ma non ci sono, però, margini di trattativa e concrete intenzioni di allearsi con la frangia più estrema della sinistra tedesca. L’unica soluzione possibile rimane, dunque, la Grande Coalizione tra la Cancelliera – al terzo mandato – e la socialdemocrazia tedesca.