Si è da qualche giorno conclusa la missione di recupero della Costa Concordia, arenatasi sulle coste dell’Isola del Giglio (GR) nel gennaio 2012.
Le operazioni di galleggiamento del relitto sono state seguite da tutto il mondo, grazie alle varie dirette streaming mondiali, tanto da meritare le prime pagine dei maggiori quotidiani internazionali.
Il naufragio ha portato con sé uno strascico non irrisorio di polemiche, sia legate alla dinamica dell’incidente, sia alle responsabilità del gruppo di plancia, in particolare del comandante Francesco Schettino.
La vicenda ingarbugliata è quanto più si potesse desiderare per un film: una sceneggiatura già scritta, una storia vera e un dramma puro, insieme a una dinamica dell’incidente con dettagli poco chiari. E’ questo ciò che ha affascinato James Cameron, a quasi sedici anni da quel Titanic che ha reso celebri Leonardo Di Caprio e Kate Winslet; quel film che tanto assomiglia al dramma vissuto dai passeggeri un anno e mezzo fa. Il regista, anche se al momento si trova sul set del sequel di Avatar, si è mostrato appassionato alla vicenda della Costa Concordia, tanto da pensare di registrare un film in stile documentaristico ma senza speculare sulle vittime.
Se il progetto andrà in porto, vedrà la collaborazione con National Geographic, canale che ha già mandato in onda un documentario record di ascolti dal titolo Concordia: io c’ero, in cui vengono raccolti filmati inediti dei protagonisti e dei superstiti. Inoltre la location, secondo quanto dichiarato dallo stesso Cameron al Corriere, sembrerebbe essere il Messico.
Il problema, però, è trovare un cast degno del grande progetto: le prime voci sembrano indicare una certa facilità nel trovare qualcuno disposto a rivestire i ruoli del capitano De Falco e della donna della discordia, Domnica Cemortan, mentre sembra un’impresa impossibile trovare qualcuno disposto a rivestire il ruolo di Francesco Schettino. Nessuno, infatti, sembra intenzionato a rivestire i panni del Comandante della Concordia che ha messo in ridicolo una nazione, responsabile anche dell’aver distrutto una reputazione eccelsa dell’Italia in campo navale.
Il motivo è presto detto: la prima reazione del mondo intero di fronte alla disgrazia è stata quella di avversità nei confronti di quest’uomo divenuto simbolo emblematico e primo responsabile morale e materiale del dramma della Costa Concordia. Il rischio per qualsiasi attore è quello di diventare oggetto di astio mondiale, anche se non indirizzata all’interprete in persona ma quanto al suo personaggio; inoltre la totale responsabilità del comandante non è ancora stata definita, poiché le indagini sono ancora in corso. Interpretare Schettino in un film del genere non è quindi solo un discorso di rappresentare il “cattivo”, ma anche e soprattutto di cimentarsi in una delle persone più odiate (se non la più odiata) degli ultimi decenni. Inoltre non è facile farsi perdonare un inchino che ha portato la fine di molte vite.
Non sappiamo ancora se Cameron lascerà questo progetto come teorico o se passerà ai fatti: ciò che sappiamo di certo, è che completare l’intero cast sarà un’impresa “Titanic”.
[Photo Credits: Vanity Fair]