In questi giorni si è assistito ad un importante provvedimento in Francia che lascia sperare possa fare da esempio anche in Italia. Il Governo Hollande, tramite il Ministro della Cultura Aurelie Filippetti ha deciso di ridurre l’Iva dal 7% al 5% sui biglietti del cinema.
Queste sono state le parole del Ministro francese in merito all’iniziativa: “Lo abbiamo fatto per i libri e il teatro. A nome del principio di neutralità tecnologica, la Francia lo ha fatto anche per l’e-book e la stampa on-line. E’ una battaglia di grande importanza.” Ovviamente la domanda che si pongono tanti francesi è: questo tasso ridotto ridurrà il costo dei biglietti? A tale domanda non è ancora possibile dare una risposta, in quanto bisognerà aspettare il gennaio del 2014. Resta il fatto che la presa di posizione del Governo per promuovere la cultura del proprio Paese merita apprezzamenti.
In Italia cosa succede? Riecheggia ancora nella mente di molti la celebre frase del febbraio del 2011 di Tremonti, che ricopriva in quel periodo la carica di Ministro dell’Economia, “Con la cultura non si mangia“, decidendo così di aumentare di un euro il costo dei biglietti del cinema, come previsto dal provvedimento “Milleproroghe 2011”, in scadenza nel dicembre di quest’anno.
Una manovra questa che venne giustifica con la necessità di coprire le agevolazione dell’industria cinematografica italiana; difatti tale manovra avrebbe portato ben 360 milioni di euro nelle casse del Governo. Ovviamente il provvedimento fu probabilmente apprezzato dai fruitori dell’industria in oggetto e dai proprietari dei cinema stessi, a discapito dello spettatore, ma nel concreto i ritorni per il Cinema sono stati davvero pochi.
Stessa situazione si è verificata solo qualche mese fa in merito ad un eventuale taglio statale dei tax credit all’audiovisivo, non concretizzatosi poi grazie all’ardua protesta dei registi guidati da Roberto Andò.