Le esportazioni sono un importante componente dell’equazione del Pil; essa è formata da consumi, investimenti, spesa pubblica e saldo commerciale. Su quest’ultimo va concentrata la nostra attenzione; quando esso aumenta vuol dire che le esportazioni hanno superato le importazioni. Il saldo commerciale dell’Italia nell’ultimo anno è aumentato di3,6 miliardi, il triplo rispetto a Giugno 2012.
Come vanno le esportazioni italiane?
Come tutti sappiamo, la domanda estera di beni durevoli e non durevoli è stata l’unica che ha sostenuto il Pil in questi anni di recessione e all’export stesso è affidata la ripresa economica. Per colpa della attuale crisi, il mercato interno è bloccato e la produzione industriale è in costante declino, l’unica alternativa per gli imprenditori è delocalizzare all’estero per acquisire quote di mercato e punti di sbocco per i mercati esteri più vicini. L’export italiano è secondo soltanto alla Germania che ha saputo resistere meglio alla crisi adottando politiche di sostegno alle esportazioni.
Le perfomance della Spagna sono da imitare?
La Spagna negli ultimi tempi viene presa come un modello da emulare per tutti gli stati, sia per la riduzione dei costi medi sulla produzione, sia per l’aumento delle sue quote di mercato delle esportazioni. Dovremmo imitare la nazione iberica anche noi italiani? Questa opzione è errata perchè non considera il modo in cui avvengono le politiche di sviluppo in Europa: in primis perché è tutto a carico dei paesi con un rapporto deficit/PIL al di sopra del 3% e con scarsa flessibilità al ribasso dei salari (caratteristica comune a tutte le moderne democrazie industriali). In queste condizioni, i miglioramenti di competitività devono essere realizzarti dai paesi in disavanzo a costo di forti deterioramenti del mercato del lavoro. La Spagna nel 2007 aveva un tasso di disoccupazione del 8,5%; tre anni dopo 26 persone su 100 non possiedono un lavoro. Tutto questo si è dimostrata un’arma a doppio taglio sul mercato del lavoro spagnolo.
Un miglioramento delle esportazioni può migliorare la produttività fra i paesi europei?
Dall’avvio dell’euro il divario tra i principali esportatori, in termini di produttività, è aumentato sempre più. Questo è dovuto al forte crollo del mercato interno per i paesi in deficit e per il credit crunch che è stato indotto dalla recessione. Altro aspetto sono i costi sociali non sostenibili; questo significa che i costi sociali nel lungo periodo sono talmente elevati da non consentire una ripresa delle economie più sofferenti.
[Fonte: lavoce.info]