Non è stata di certo una partita esaltante quella dei rossoneri ieri contro il Celtic, ma alla fine la banda di Allegri nonostante tutte le assenze, è riuscita a portare a casa un risultato importantissimo per il proseguo di questa Champions League 2013/2014.
È stata una partita difficile in primis per Massimiliano Allegri, che con mezza squadra a servizio si è dovuto reinventare strategie e moduli. In secundis per i giocatori, che hanno corso tutti per 10, dal nuovo acquisto Alessandro Matri, a Mario Balotelli, fino a finire ai due difensori centrali, Mexes e Zapata che sono risultati i migliori in campo, proprio perché hanno retto dietro stoicamente tutti gli attacchi del Celtic di Lennon.
Per dovere di cronaca dovremmo dire che il risultato per 2-0 è bugiardo sopratutto in virtù della grande mole di gioco costruita da un Celtic, messo bene in campo e come al solito tignoso in fase difensiva. L’importante però è che il Milan abbia trovato questa vittoria e abbia iniziato nei migliori di modi un girone importante e difficile, che la vedrà scontrarsi con una delle favorite al titolo finale, il Barcellona di Leo Messi.
A fine partita, del resto, anche Allegri non si è nascosto: “Siamo stati fortunati in un paio di circostanze, abbiamo fatto bene da un punto di vista caratteriale. Abbiamo giocato bene nel primo quarto d’ora e poi abbiamo giocato male tecnicamente. Quando commettiamo due o tre errori ci prende paura. Giocare a San Siro davanti a 60.000 tifosi, sotto pressione non è mai facile, soprattutto per chi non è abituato a giocare in queste condizioni. Dobbiamo crescere e convincerci delle nostre qualità. La squadra ha terminato la gara correndo, segno che la condizione fisica è buona. Nei momenti di difficoltà i giocatori d’esperienza vengono fuori: De Jong ha disputato una buona gara, così come Muntari, anche se Sulley ha sbagliato molto. Abbiamo vinto soffrendo, e questo dimostra che la squadra ha cuore”.