La crisi continua a farsi sentire e a subirne le spese sono soprattutto i giovani e i negozianti. Secondo gli ultimi dati Istat, la disoccupazione giovanile ha raggiunto il 39%; questo vuol dire che quasi 4 giovani su 10 non riescono a trovare un lavoro. La reazione dei sindacati non si è fatta attendere, soprattutto quella del segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni , che invita il Governo ad aprire subito un dibattito con le parti sociali.
“ Il nostro paese – prosegue Bonanni – ha bisogno di interventi straordinari sul piano fiscale, come la riduzione della la spesa pubblica improduttiva. La Cisl è pronta a favorire con accordi sindacali ogni possibile investimento per la creazione di nuovi posti di lavoro, come abbiamo fatto in questi anni in tante occasioni” .
I giovani italiani sono pronti ad espatriare
Secondo un’analisi Coldiretti/SWG, il 51% dei giovani, sia laureati che diplomati, vorrebbe emigrare per cercare un lavoro all’estero. Le mete preferite rimangono Inghilterra, Germania e Australia; quest’ultima è in grande ascesa fra gli under 35. Il loro malcontento è dovuto al fatto che un paese come l’Italia non possa avere un futuro sereno a causa delle recenti politiche economiche imposte dall’Unione Europea e al fatto che per trovare lavoro nel Belpaese non basti nemmeno la raccomandazione, non riuscendo quindi ad esprimere tutto il loro potenziale.
A cosa è dovuta una disoccupazione giovanile così alta?
Il problema della disoccupazione giovanile si è accentuato negli ultimi anni per motivi diversi fra loro. Uno di questi è la stretta sull’accesso alla pensione che ha tenuto i più anziani al lavoro, non favorendo di conseguenza il turnover nei confronti dei più giovani.
Un altro aspetto che incide è la crisi economica che ha determinato un crollo della domanda internazionale di beni sia durevoli che non durevoli e infine la pressione fiscale, con particolare attenzione all’elevato costo del lavoro.
Restituire futuro e speranza ai giovani italiani. Come?
Un piano per l’assunzione dei giovani potrebbe prevedere la detassazione per i primi 5 anni per gli imprenditori che assumono. In questo modo ripartirebbe di nuovo un circolo economico capace di fare aumentare la produzione dei beni e di risollevare un’economia molto debole come quella dell’Italia. Questa proposta è al vaglio del Governo Letta, che sta pensando di varare un disegno di legge atto a disciplinare questa materia e a risollevare il futuro di molti giovani italiani offrendo loro un lavoro stabile e permanente.
[Fonte: Il Sole 24 Ore]