LinkedIn, Facebook e Twitter. A seguire Youtube, GitHub, StackOverflow, Yammer e Instagram. Questa la classifica dei social media dove sempre più spesso i recruiter scelgono i migliori talenti da inserire in azienda. E’ quanto emerge dal report annuale Social Recruiting Survey 2013 di Jobvite, piattaforma specializzata nel reclutamento online. Giunta alla sua sesta edizione, lo studio dimostra quanto il social recruiting si stia affermando come principale metodologia per la ricerca e selezione del personale.
La ricerca, condotta su 1600 professionisti di 50 settori differenti, terminata lo scorso luglio, ha evidenziato che lo strumento del social recruiting coinvolge oggi il 94% dei selezionatori intervistati, una percentuale che si è costantemente ampliata rispetto al 78% del 2008, primo anno di indagine di Jobvite. In un mercato del lavoro sempre più competitivo questo dato risulta rilevante al fine di capire quanto le imprese abbiano ormai compreso le potenzialità offerte dai social media. Agorà digitali dove è possibile fare ricerche più mirate in tempi più stretti e con un discreto abbassamento dei costi dell’intero processo.
Si evince, infatti, l’opportunità per le società di raggiungere alti livelli di ROI individuando i migliori candidati da inserire in organico attraverso i social media. Tra i selezionatori LinkedIn è utilizzato dal 93% per verificare le esperienze professionali, la durata e natura dei ruoli precedenti, le specifiche competenze di ogni candidato, nonché i soft skills inerenti alla posizione da ricoprire. Facebook e Twitter si attestano rispettivamente al 65% e al 47% per la diffusione del brand e della cultura aziendale.
Dallo studio emerge che ogni canale social viene quindi utilizzato specificamente per le diverse fasi del processo di selezione. Mentre Linkedin è impiegato soprattutto dai reclutatori per fare ricerche, Facebook e Twitter risultano più attendibili per valutare il candidato prima e dopo il colloquio di lavoro. Interessante notare come questi ultimi due social vengono usati dalle aziende per valutare le caratteristiche culturali e personali del candidato. Diversi i social item analizzati ai fini dell’assunzione quali riferimenti a uso e consumo di droghe e post a sfondo sessuale.
Nell’epoca del Web 2.0 anche i responsabili della ricerca del personale devono quindi uniformarsi alle regole delle strategie digitali. Il social recruiting diviene risorsa fondamentale per le aziende che devono presidiare i principali social media per accaparrarsi i migliori talenti e individuare quei candidati, passivi nella ricerca, che risultano spesso essere i più qualificati.
[Fonte: Jobvite]