Cucina come se dovessi morire oggi, gusta come se non dovessi morire mai

Impara l’arte e mettila da parte, recita un antico proverbio. E se son due, tanto di guadagnato.
Cucinare bene è un’arte, si sa, che ben si presta ad essere accostata con successo ad altre, come la fotografia, la scultura (se consideriamo il recente boom del cakedesign, la prospettiva di cosa possano fare due abilità messe insieme si ampia parecchio), per poi passare alla cinematografia e a tutti i film che ci sono stati propinati su gente che in cucina, davanti ad un bel piatto di spaghetti, si innamorava, si sfidava, pregava, cercava di sconvolgere la vita altrui. Faceva tutto insomma, tranne che mangiare.

Sarà stata questa perplessità forse, ad aver dato l’idea allo chef Pierchristian Zanotto di organizzare un curioso contest nel quale, attenzione, non si giudicherà la miglior ricetta, ma il racconto più sincero e credibile.
Alla stregua dell’ultima sigaretta lasciata ai condannati al patibolo, e ai capricci alimentari di numerose celebrity, profittando della mostra “Henry Hargreaves No Seconds, Comfort Food e Fotografia”, Zanotto, insieme ai suoi colleghi chef Andy Luotto e Pietro Leemann, presenterà nella location indicativa dell’ex manicomio dell’Isola di San Servolo, oggi Museo della Follia di Venezia, il suo “piatto dell’ultimo desiderio“. La mostra sarà visitabile fino al 24 novembre 2013.

Al di là del nome, l’obiettivo non è quello di eleggere la nuova miss Lucrezia Borgia, ma quello di sperimentare un percorso introspettivo nell’essere di ciascun cuoco, attraverso la scelta degli ingredienti e dei profumi, cercando di capire perché proprio quelli e non altri, i provetti chef-artisti userebbero se la loro fosse l’ultima pietanza concessa in vita. Non si tratta soltanto di assaggiare o ammirare per i visitatori. Anche per loro la partecipazione potrà essere molto attiva, permettendogli di avere le mani in pasta nel senso più fisico della locuzione. Infatti, chiunque voglia, può unirsi a questa nouvelle cuisine philosophique cliccando sui video-contests attivati sui siti events.artmovie.it e contest.artmovie.it dove saranno visibili i video dei tre chef e degli altri ospiti, e dove potranno essere caricati, registrandosi sia da SmartPhone che con WebCam, tutti i video-racconti degli appassionati di cucina e narrazione che vorranno cimentarsi in questa prova di arte contemporanea.

Insomma, i futuri Andy Warhol della videoarte potreste essere voi. Basta che al piacere luculliano per eccellenza e alla sua degustazione, non accostiate in contemporanea il bel canto, per non trasformare “l’ultimo desiderio” in quello che potrebbe essere l’ultimo boccone.

L’ingresso alla mostra è gratuito.

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