Dopo anni di risultati non degni di un paese che ha spesso regalato grandi gioie al popolo della palla a spicchi, l’Italia del basket può finalmente festeggiare. A regalarci il passaggio ai quarti di finale degli europei di basket 2013 sono i padroni di casa della Slovenia, che nella serata di ieri hanno battuto la Grecia. La sconfitta dei greci ci qualifica (nonostante i passi falsi con la Croazia e con la stessa Slovenia) in virtù dei risultati del primo girone, in cui la nostra nazionale ha acquisito il vantaggio negli scontri diretti contro la squadra greca. Resta solo una partita da giocare, contro la Spagna campione europea in carica e vice-campione olimpica, che stabilirà la classifica finale del girone e di conseguenza gli accoppiamenti del turno successivo.
La Spagna di questi europei non è la squadra schiacciasassi che dal 2006 al 2012 ha dominato in Europa e che a livello mondiale si è inchinata solo di fronte ai fenomeni Usa a pieno organico. Le assenze di giocatori fondamentali come Pau Gasol, Serge Ibaka e Juan Carlos Navarro, unite all’uscita dal giro della nazionale di alcuni elementi di sicuro affidamento come Felipe Reyes, hanno indebolito la nazionale iberica, già sconfitta due volte nel corso di questi europei. Anche in queste condizioni le furie rosse rimangono comunque la squadra da battere, perchè il talento dei vari Rubio, Calderon e Rudy Fernandez non ha eguali nel vecchio continente e Marc Gasol è pur sempre il miglior difensore Nba in carica, nonchè uno dei lunghi più dominanti in attacco.
Le due sconfitte con Slovenia e Croazia hanno risvegliato il dubbio che l’Italia non sia all’altezza di affrontare la fase finale della competizione. Una vittoria con la Spagna, da questo punto di vista, rappresenterebbe un’iniezione di fiducia non da poco e ci consentirebbe di accoppiarci ai quarti con un avversario meno impegnativo. Il perfetto meccanismo azzurro della prima fase sembra un po’ inceppato, ma non bisogna dimenticare che una competizione di alto livello comporta sforzi fisici intensi e ravvicinati e un roster come il nostro, che basa il proprio gioco sull’intensità fisica e sul tiro da tre a causa delle carenze nel pitturato, è più soggetto ad andare in difficoltà rispetto ad altri. L’ormai famoso “Siamo questi“ di Pianigiani vale però anche al contrario: se l’Italia riesce a giocare ad alti ritmi e con buone percentuali nel tiro da fuori può mettere in difficoltà chiunque. Sta ai nostri ragazzi ribaltare ancora i pronostici e dimostrare che la vera Italia è quella vincente della prima fase.
[Foto Fiba Europe, Castoria-Metlas]